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L'omicidio di Roberta Ragusa

Omicidio Roberta Ragusa, Antonio Logli condannato verrà licenziato dal Comune

Il sindaco di San Giuliano Terme (Pisa), Sergio Di Maio, ha annunciato l’avvio dell’iter di licenziamento del marito di Roberta Ragusa, Antonio Logli, condannato in Cassazione per l’omicidio e la distruzione del cadavere della moglie. Logli è dipendente del Comune: “Lo licenzieremo non appena avremo in mano tutte le carte necessarie”.
A cura di Susanna Picone
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“Abbiamo già chiesto copia delle sentenza e avviato le procedure per cessare il rapporto di lavoro con Antonio Logli. In sostanza lo licenzieremo non appena avremo in mano tutte le carte necessarie. Lo stato di detenzione ci permette automaticamente di sospendergli il pagamento dello stipendio”: è quanto ha spiegato il sindaco di San Giuliano Terme (Pisa), Sergio Di Maio, dicendo di aver avviato l’iter di licenziamento del marito di Roberta Ragusa. Iter che viene avviato dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato definitivamente Antonio Logli per l’omicidio e la distruzione del cadavere della moglie Roberta Ragusa. Antonio Logli è dipendente del Comune di San Giuliano Terme. “Logli – ha detto ancora il sindaco – era impiegato dell'ufficio tecnico e ha sempre svolto con professionalità il suo lavoro. Anche il suo rapporto con i colleghi è sempre stato molto cordiale e, come tutta la sua famiglia, ha sempre condotto una vita riservata”. Il sindaco ha infine sottolineato che “relativamente alla vicenda giudiziaria sia l'amministrazione comunale sia i dipendenti hanno mantenuto un atteggiamento di neutralità”.

Caso Ragusa, Logli rinchiuso nel carcere di Livorno

La sentenza della Cassazione nei confronti di Antonio Logli è arrivata mercoledì sera. Dopo la decisione dei giudici di confermare la condanna a venti anni di reclusione per l’omicidio di Roberta Ragusa, l’uomo è stato portato nella casa circondariale “Le Sughere” di Livorno. Fonti carcerarie hanno fatto sapere che “tutto sommato è tranquillo”, anche se continua a ripetere di essere innocente e di non aver ucciso la donna scomparsa la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, la stessa della tragedia della Costa Concordia, dalla casa di famiglia. Logli, che si trova detenuto in una cella singola, ha avuto un breve colloquio con il garante dei detenuti di Livorno, Giovanni De Peppo: "Ho parlato con lui senza entrare nel merito della sua vicenda giudiziaria e gli ho illustrato la funzione del garante. Lui ha ascoltato e mi ha ringraziato. In questa priva fase ovviamente è tenuto sotto costante osservazione trattandosi di una persona che non conosce questo contesto e che quindi potrebbe essere come è naturale traumatizzato da quanto sta passando”.

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