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L'omicidio di Roberta Ragusa

Roberta Ragusa, il 5 dicembre udienza sull’istanza di revisione del processo presentata da Logli

Fissata al 5 dicembre l’udienza sull’istanza di revisione della sentenza di condanna presentata dai legali di Antonio Logli. A decidere sull’ammissibilità sarà la terza sezione penale della Corte d’Appello di Genova.
A cura di Susanna Picone
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Il caso di Roberta Ragusa potrebbe riaprirsi. È stata fissata al prossimo 5 dicembre l’udienza sull’istanza di revisione della sentenza di condanna presentata dai legali del marito Antonio Logli. A decidere sull'ammissibilità sarà la terza sezione penale della Corte d’Appello di Genova.

La Corte di Cassazione ha già messo un punto sulla storia di Roberta Ragusa, indicando appunto il marito Antonio Logli come unico responsabile della sua morte: Roberta sparì nel nulla la notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012 dalla sua casa di Gello di San Giuliano Terme, alle porte di Pisa. Aveva 45 anni, due figli e un matrimonio forse in crisi. Il suo corpo, nonostante le ricerche, non è mai stato ritrovato.

Logli è stato ritenuto responsabile dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della moglie ed è stato condannato a 20 di carcere, sentenza confermata nel 2019 in Cassazione. Da allora l’uomo, che si è sempre detto innocente, è in carcere.

Roberta Ragusa
Roberta Ragusa

Nei mesi scorsi però la difesa di Logli aveva annunciato la decisione di voler presentare un’istanza di revisione del processo alla Corte d’appello di Genova, sulla base di nuovi elementi emersi dalle indagini difensive. Istanza che è stata presentata a fine luglio. Secondo gli avvocati di Logli, infatti, quella di Roberta Ragusa è una storia che può avere ancora un finale diverso.

La criminologa Anna Vagli, consulente tecnico di parte di Logli, lo scorso gennaio aveva parlato a Fanpage.it di un “nuovo testimone chiave capace di mettere in discussione l’intero impianto accusatorio” e quindi “in grado di rovesciare la condanna di Logli” e di alcuni elementi rinvenuti in seguito a un’attività di sopralluogo svolta la scorsa estate nella soffitta di casa Logli. “La revisione, come prevede il codice di rito, deve fondarsi su nuove prove o sulla dimostrazione che la condanna si è basata su di un fatto previsto dalla legge come reato. Insieme all’Avvocato Vernazza e alla Dottoressa Accetta riteniamo di essere in grado di rispettare tali crismi”, aveva aggiunto.

“Logli è stato condannato oltre ogni ragionevole dubbio per l’omicidio e l’occultamento del cadavere della moglie Roberta Ragusa”, così invece il giudice di Pisa Elsa Iadaresta che nei mesi scorsi, parlando per la prima volta della sentenza di condanna per Logli, ha spiegato perché dal suo punto di vista la revisione del processo è improbabile.

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