Omicidio Pierina Paganelli: la perizia fonica conferma la presenza di una voce maschile nei garage

Si è svolto oggi a Rimini l’incidente probatorio sulla perizia fonica relativa all’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa la sera del 3 ottobre 2023 in via del Ciclamino. L’analisi ha riguardato i file audio estratti da una telecamera di videosorveglianza collocata nei garage adiacenti al punto del delitto, che hanno registrato i rumori sia durante la serata dell’omicidio sia la mattina successiva, quando il corpo venne rinvenuto da Manuela Bianchi. L’obiettivo era verificare la corrispondenza tra le registrazioni e quanto già raccontato dalla Bianchi in un precedente incidente probatorio, la cui deposizione aveva portato al rinvio a giudizio di Louis Dassilva, senegalese di 35 anni.
Dalla perizia, affidata al consulente del Tribunale Massimo Visentin e ai periti del Ris di Roma Claudio Ciampini e Davide Zavattaro, è emerso che in entrambi i momenti le registrazioni contengono voci maschili, anche se il segnale audio è molto degradato. La sera del delitto, intorno alle 22:13, subito dopo le urla della vittima, il dispositivo avrebbe captato quelli che i periti definiscono “vocalismi maschili non strutturati”, coincidenti con il possibile trascinamento del corpo e il suo adagiamento su un giocattolo a forma di trattore. I periti spiegano che questi suoni potrebbero corrispondere a uno sforzo fisico, emesso dall’assassino nel momento in cui sorregge il corpo ormai privo di vita della donna.
La mattina del 4 ottobre, quando Manuela Bianchi parcheggia l’auto nel proprio garage, la perizia ha isolato una voce maschile che pronuncia quattro battute incomprensibili, seguite dall’apertura della porta tagliafuoco circa un minuto dopo. Secondo i tecnici, questi suoni provengono dall’area antistante il garage e coincidono temporalmente con i movimenti che la Bianchi aveva attribuito a Dassilva. Nessun’altra persona risulta presente in quell’area a quell’ora. “Abbiamo rilevato la possibilità che ci sia un tratto di circa sei secondi che per noi è maschile”, ha spiegato Zavattaro, comandante già della sezione fonetica e grafica del Ris, sottolineando come le caratteristiche della voce non siano incompatibili con un timbro maschile a quella distanza dalla telecamera.
Dall’analisi è inoltre emerso che nel vano in cui Pierina è stata uccisa era presente un uomo che emette un verso da sforzo, verosimilmente legato al momento in cui la donna si accascia al suolo e l’uomo la sostiene prima di deporla a terra. La difesa di Dassilva aveva chiesto anche di analizzare i movimenti di Loris Bianchi il pomeriggio precedente al delitto: questi risultano pienamente compatibili con quanto dichiarato dall’uomo, già ritenuto estraneo all’omicidio.
Le reazioni alla perizia, tuttavia, divergono nettamente. Gli avvocati dei familiari della vittima, Monica Lunedei e Marco Lunedei, ritengono che la perizia confermi integralmente quanto riferito da Manuela Bianchi, sottolineando la compatibilità tra i movimenti di Dassilva e il rumore della porta tagliafuoco. “Non risultano altre persone presenti quella mattina a quell’ora in quell’area dei garages”, ha dichiarato Lunedei, evidenziando che la presenza di una voce maschile sia coerente con la testimonianza della Bianchi.
Di segno opposto l’interpretazione dei legali di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, che contestano la possibilità di attribuire i vocalismi all’imputato. “Non è possibile accertare la presenza sulla base della registrazione di generiche voci maschili”, affermano, sostenendo che la telecamera non poteva percepire bisbigli o conversazioni a quella distanza. Secondo la difesa, la registrazione non fornisce elementi oggettivi che possano collocare Dassilva nel garage la mattina del ritrovamento.
Il consulente tecnico Davide Barzan ha precisato che alle 8:08 del 4 ottobre è stata isolata una voce maschile che pronuncia quattro battute incomprensibili, confermando la sequenza temporale indicata dalla Bianchi con l’apertura della porta tagliafuoco un minuto dopo. Un elemento che, secondo i legali dei familiari, rafforza la versione della nuora della vittima, mentre per la difesa rimane solo un’indicazione non oggettiva.