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Omicidio ex carabiniere: fermati moglie e marito, sono accusati di aver commesso il delitto

Un uomo e una donna di origini pugliesi sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di omicidio premeditato in relazione alla morte di Antonio Cianfrone, il sottufficiale dei carabinieri, ex vice comandante della stazione di Monsampolo del Tronto ucciso con tre colpi di pistola la scorsa settimana mentre faceva jogging.
A cura di Davide Falcioni
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Un uomo e una donna di origini pugliesi sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria con l'accusa di omicidio premeditato in relazione alla morte di Antonio Cianfrone, il sottufficiale dei carabinieri, ex vice comandante della stazione di Monsampolo del Tronto ucciso con tre colpi di pistola la scorsa settimana mentre faceva jogging lungo un tratto di pista ciclabile che collega Stella di Monsampolo a Pagliare del Tronto, frazione del comune di Spinetoli. I due indagati, marito e moglie, sono stati prelevati dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Ascoli Piceno e condotti rispettivamente nei carceri di Ascoli e Teramo. Dopo il delitto i militari avevano sequestrato nel garage della loro abitazione una motocicletta, forse la stessa utilizzata per raggiungere il luogo dove è stato ucciso l'ex militare e con la quale sono poi fuggiti; a quanto pare i due, già trattenuti e poi rilasciati venerdì scorso, avevano dei conti in sospeso con la vittima. L'uomo e la donna sarebbero stati riconosciuti in base a un fotogramma ripreso dalle immagini di videosorveglianza della zona. Venerdì scorso era stato prelevato anche il figlio ma per ora non sarebbe coinvolto nelle indagini.

A determinare la svolta delle indagini anche la piena collaborazione delle diverse persone che hanno assistito alle fasi dell’omicidio e ai momenti precedenti e successivi; tutti hanno dimostrato lucidità e franchezza e ampia disponibilità a raccontare agli inquirenti tutto quello che sapevano, ad essere sentiti e in certi casi risentiti più volte, anche direttamente sui luoghi dei fatti.

La modalità con la quale è stato commesso  l’omicidio di Antonio Cianfrone sembra non lasciare molto spazio a dubbi: quella nei suoi confronti sarebbe stata un’esecuzione in piena regola, compiuta a quanto pare per vendetta. Mercoledì scorso i killer hanno atteso Cianfrone lungo una strada ciclopedonale molto frequentata dagli sportivi della zona per poi freddarlo con diversi colpi di arma da fuoco. Sarebbero stati tre, secondo una prima ricostruzione che dovrà essere suffragata dall’autopsia (non ancora effettuata) e l’avrebbero raggiunto in diverse parti del corpo, tra cui il torace e la testa.

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