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Omicidio di Vincenza Saracino, individuato il presunto assassino: sarebbe fuggito in Sudamerica

Il killer di Vincenza Saracino, la 50enne trovata morta lo scorso 3 luglio a Canizzano, nel Trevigiano, avrebbe finalmente un volto e un nome. Gli investigatori avrebbero individuato un uomo fuggito all’estero dopo l’omicidio, probabilmente in Sudamerica. Nei prossimi giorni gli inquirenti potrebbero firmare una misura cautelare da trasmettere all’Interpol.
A cura di Eleonora Panseri
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Avrebbe finalmente un nome e un volto il presunto assassino di Vincenza Saracinola donna di 50 anni trovata morta lo scorso 3 luglio a Canizzano, in provincia di Treviso. Gli investigatori trevigiani avrebbero individuato un uomo che sarebbe fuggito all'estero dopo l'omicidio, probabilmente in Sudamerica.

Per questo nei prossimi giorni gli inquirenti, che da mesi indagano sul caso, potrebbero firmare una misura cautelare da trasmettere poi all’Interpol, come riportato da Il Gazzettino. Al momento le informazioni che trapelano dalla Procura sono molto poche. Gli investigatori sarebbero sulle tracce del killer e starebbero monitorando i suoi spostamenti.

La 50enne uccisa con quattro coltellate tra mandibola e collo

La 50enne era stata uccisa a poche decine di metri dalla sua abitazione, il suo corpo era stato trovato in una ex fabbrica abbandonata. Secondo quanto è stato ricostruito, è probabile che la donna avesse appuntamento con l'uomo che l'ha poi uccisa con quattro coltellate tra la mandibola e il collo.

Il colpo mortale le ha reciso la carotide causandone la morte per dissanguamento. Il cadavere era stato scoperto dopo 24 ore da un Carabiniere di una pattuglia che aveva notato una sella di bicicletta, quella della 50enne, spuntare da un cespuglio.

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La vittima conosceva il suo assassino

Fin da subito è stato escluso il delitto familiare, così come la pista passionale, quella del consumo di droga, dei debiti o della rapina (accanto al corpo è stata ritrovata la borsetta, all'interno non mancava nulla).

A uccidere la donna è stata una persona che conosceva bene, un amico o un cliente del sexy-shop che la 50enne gestiva insieme al marito. E che avrebbe lasciato l'Italia subito dopo.

Determinanti sono state le analisi sul cellulare della vittima, che hanno rivelato gli ultimi messaggi ricevuti e inviati, così come i rilievi del Ris sulla bicicletta. Prima del delitto la donna si era recata al supermercato, poi aveva chiamato la figlia per organizzare la cena. Poi, in sella alla sua bicicletta, ha raggiunto il luogo dove, purtroppo, ha incontrato il suo assassino.

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