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Oggi Francesca Morvillo avrebbe compiuto 75 anni, è l’unica magistrata uccisa dalla mafia

Oggi Francesca Morvillo, la magistrata palermitana uccisa nella strage di Capaci insieme al marito Giovanni Falcone, avrebbe compiuto 75 anni. È la prima e unica giudice donna uccisa dalla mafia. Consapevole dei rischi che correva accanto al giudice Falcone e delle privazioni che il suo ruolo comportava, ha sempre incoraggiato il marito nella lotta alla mafia. “Il suo lavoro è questo, io gli starò accanto”.
A cura di Angela Marino
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Oggi Francesca Morvillo, la magistrata palermitana uccisa nella strage di Capaci insieme al marito Giovanni Falcone, avrebbe compiuto 75 anni. È la prima e unica giudice donna uccisa dalla mafia. A ricordarla, nel giorno in cui avrebbe compiuto gli anni, sono in tanti su Facebook, soprattutto nei gruppi dedicati alle vittime di mafia. “Onore a lei, auguri, scrive Maria Grazia Accetta, madre di Claudio Domino, il bimbo di 11 anni vittima innocente di Cosa Nostra. Tanti altri fanno eco, riservando alla memoria della magistrata e alla sua famiglia, parole di affetto e vicinanza.

La vita e la carriera di Francesca Morvillo furono, per molti aspetti, uniche. Nata a Palermo il 14 dicembre 1945, si laureò, giovanissima a soli 22 anni, in giurisprudenza. Fu il culmine di una brillante carriera accademica che la vide superare tutti gli esami del corso di laurea (eccetto tre) con il massimo dei voti e la lode. Come papà Guido Morvillo, sostituto procuratore a Palermo e suo fratello Alfredo, era destinata alla magistratura, come giudice del tribunale di Agrigento, sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale per i minorenni di Palermo. Tra gli altri ruoli di prestigio ricoperti, anche quello di Consigliere della Corte d'Appello.

Le nozze con Giovanni Falcone

Per molti anni la passione al primo posto della sua vita fu la Legge. Le nozze, celebrate nel 1979 quando aveva 34 anni, naufragarono presto. Fu proprio dopo la fine del primo matrimonio che la magistrata incontrò il suo futuro compagno di vita: Giovanni Falcone, all’epoca giudice istruttore al Tribunale di Palermo. Dovettero aspettare i rispettivi divorzi per poter convolare a nozze, nel 1989, dopo tre anni di convivenza. Fu una cerimonia discreta, come era costume all’epoca fra persone divorziate, celebrata dall’allora sindaco di Palermo, Leoluca Orlando con testimone, tra gli altri, il futuro leader del pool antimafia, Antonino Caponnetto.

Francesca Morvillo e Giovanni Falcone

La strage di Capaci

Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, freschi sposi, avrebbero avuto solo altri tre anni di vita insieme. Le attività di Falcone con il pool antimafia ne avevano fatto un bersaglio per i vertici di Cosa nostra, che ne decrescono la condanna a morte. Il 23 maggio del 1992, trecento chili di tritolo misero fine per sempre alle vite di Falcone e Morvillo e a quelle degli agenti della scorta, Vito Schifani, Antonino Montinaro e Rocco Dicillo. Giovanni e Francesca furono sepolti insieme nella cappella della famiglia Falcone, al Cimitero di Sant'Orsola, a Palermo, salvo poi essere separati  il 3 giugno 2015, quando la salma del giudice Falcone è stata trasferita al Pantheon di Palermo.

L'integrità del giudice Morvillo

Pur consapevole dei rischi per la propria vita che correva insieme al marito Giovanni Falcone, Francesca Morvillo non aveva mai voluto cambiare il suo stile di vita, incoraggiando costantemente il marito a combattere la lotta alla mafia, senza arretrare di un millimetro. “No, non voglio pensare a quello che potrebbe succedere a Giovanni – diceva – lui deve continuare il suo lavoro, la sua vita è questa, non potrebbe farne a meno, e io devo stargli accanto. Felicità è andare in centro a far compere con mia madre”.

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