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Odissea A14, 9 ore da Civitanova a Pescara. Per protesta paga il pedaggio con 370 monetine da 1cent

Giovannino Di Rosa, 63 anni, sabato ha impiegato 9 ore per raggiungere Pescara da Civitanova Marche, un tratto di meno di 150 coperto nello stesso tempo di un volo Roma New York. Per questo, quando ha dovuto pagare il pedaggio, l’ha fatto con 370 monetine da un centesimo di euro, “più 30 centesimi di mancia per i Benetton”.
A cura di Davide Falcioni
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Nove ore di viaggio per raggiungere Pescara da Civitanova Marche. Meno di 150 chilometri, ma lo stesso tempo necessario a coprire la distanza Roma – New York in aereo: è l'incredibile odissea capitata sabato scorso a migliaia di automobilisti in viaggio lungo l'autostrada A14 trovatisi alle prese, loro malgrado, con decine e decine di chilometri di traffico e code senza soluzione di continuità a causa dei restringimenti di carreggiata seguiti al sequestro di alcuni guardrail dei viadotti nel tratto autostradale di una trentina di chilometri, tra Fermo e San Benedetto del Tronto, nel sud delle Marche.

Tra gli sfortunati automobilisti che, loro malgrado, sabato si sono ritrovati sull'autostrada A14 c'era anche Giovannino Di Rosa, 63enne di Potenza Picena, in provincia di Macerata: tre giorni fa alle 13.20 si è immesso in autostrada a Civitanova Marche ed è arrivato dopo nove ore, alle 22, a Pescara, rifiutandosi di pagare il pedaggio per protesta. Per questo, come ha raccontato al Resto del Carlino, ieri si è presentato al Punto Blu di Civitanova e ha rovesciato sul bancone 370 monetine da un centesimo di euro, l'equivalente di 3,70 euro da pagare "più 30 centesimi di mancia per i Benetton".

L'uomo ha raccontato: "Sono entrato al casello di Civitanova e non c’erano segnalazioni di file. Ma, appena mi sono immesso nella carreggiata autostradale ho trovato la coda. Da Civitanova a Porto Sant’Elpidio ho impiegato più di due ore. Sono arrivato alle 15.35 e lì sono uscito per cercare scampo sulla Statale". A pensarla come lui sono stati in molti, ragion per cui anche l'Adriatica era completamente intasata fino a San Benedetto del Tronto, una trentina di chilometri più a sud. E' lì che, speranzoso, si è reimmesso in autostrada: "Al casello – spiega – c’era la segnalazione di 13 chilometri di coda dopo Roseto. Entro, ma mi trovo incolonnato molto prima. Mi riprometto allora di uscire a Roseto, ma qui trovo il casello chiuso, senza che fosse stato segnalato".

Come se non bastasse, a viaggiare insieme a lui c'era una signora con problemi cardiaci. I due riescono a uscire e Pineto e lì l'uomo chiede che non gli venga fatto pagare il pedaggio: "Ho fatto presente che era vergognoso chiedere il pedaggio con quel disastro che avevano combinato. Mi è stata rilasciata una ricevuta di non pagamento per 3.70 euro ed eccomi qua al Punto Blu con 370 centesimi da uno e il resto di 30 lo lascio in mancia ai Benetton". A Pescara alla fine c'è arrivato, ma dopo ben nove ore.

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