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Code e traffico sulle autostrade: come chiedere il rimborso del pedaggio

Gli automobilisti che percorrono l’autostrada A14 stanno da giorni subendo importanti disagi: a causa del sequestro dei guardrail installati su alcuni viadotti si viaggia per lunghi tratti, soprattutto tra Fermo e San Benedetto del Tronto, su una sola corsia di marcia. Per questo ogni giorno si formano code di decine di chilometri. Perché pagare un pedaggio per un disservizio del genere? Ecco come chiedere il rimborso ad Autostrade per l’Italia.
A cura di Davide Falcioni
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Doveva essere una giornata da "bollino nero" quella sul tratto di autostrada A14 tra Civitanova Marche e Pescara e purtroppo le previsioni sono state rispettate: nel pomeriggio di ieri infatti si sono formate code anche di 15 chilometri e gli automobilisti che intorno alle 18 erano in viaggio nel sud delle Marche hanno impiegato ore per percorrere una manciata di chilometri, soprattutto tra le uscite di Fermo-Porto San Giorgio e Grottammare. Colpa, come vi abbiamo spiegato in questi giorni, del provvedimento adottato dalla Procura di Avellino tre mesi fa, quando ha posto sotto sequestro le barriere di alcuni viadotti autostradali dopo aver riscontrato presunte irregolarità nella loro installazione da parte di Aspi, società del gruppo Autostrade per L'Italia. I viadotti sono quelli di Fosso San Biagio, Campofilone, Vallescura e Petronilla. Il dissequestro di venerdì scorso non ha mutato nella sostanza la situazione, visto che ora si viaggia su una sola corsia di marcia e a velocità limitata. Il provvedimento della Procura campana è stato preso dopo la perizia del perito d’ufficio Felice Giuliani, docente dell’Università di Parma, che durante il processo per la strage di Acqualonga, che il 28 luglio del 2013 causò 40 morti, contestò ad Autostrade per l’Italia, la società concessionaria della rete autostradale in Italia, di non aver rispettato quanto stabilito nel regolamento in merito alla progettazione, omologazione e impiego delle barriere stradali di sicurezza.

Code e traffico sull'autostrada A14: come farsi rimborsare

Le conseguenze? Code di decine di chilometri (23, per l'esattezza, sabato scorso), anche sei ore per percorrere 150 chilometri e naturalmente automobilisti infuriati. Perché pagare un pedaggio di fronte a un servizio del genere? Perché sborsare decine di euro per rimanere ore e ore bloccati? Nella speranza che si risolva presto il contenzioso giudiziario tra Procura di Avellino e Autostrade per L'Italia è possibile fare la richiesta di rimborso del pedaggio: "Invitiamo chi ha subito disagi a inviare ad Autostrade per l'Italia una richiesta di conciliazione per ottenere un rimborso del pedaggio pagato. I tempi non saranno brevi, purtroppo, ma il primo passo da fare è quello di ‘ufficializzare' il disservizio subito, allegando anche i biglietti di ingresso e uscita dall'autostrada oltre alle ricevute del pagamento del pedaggio. Federconsumatori ha inoltre fatto una richiesta di accesso agli atti: riponiamo piena fiducia nella magistratura, ma siamo preoccupati che anche le organizzazioni criminali possano aver svolto i lavori su alcuni viadotti autostradali impiegando materiali e tecniche inadeguate. In attesa di conoscere nei dettagli la situazione non possiamo che lamentare le scarse informazioni fornite da Autostrade agli utenti: sarebbe bastato informarli tempestivamente dei disagi a cui sarebbero andati incontro e suggerire, eventualmente, percorsi alternativi".

Autostrade, Federconsumatori: "Scarsi investimenti in manutenzione e sicurezza"

In merito alla discussione di questi giorni sulla gestione della rete autostradale Federconsumatori dichiara: "Riteniamo fondamentale che, nella discussione in queste ore sulle concessioni autostradali, la sicurezza venga posta al centro di ogni decisione: non ci interessa a chi saranno affidate le concessioni, quello che ci interessa è quale parte dei proventi dovrà essere destinata alla manutenzione delle tratte”, afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori. "Per questo – aggiunge – riteniamo fondamentale che nella cabina di monitoraggio sulle concessioni e sulla realizzazione delle opere manutentive vi sia una rappresentanza delle Associazioni dei Consumatori. Le indagini dimostrano come, probabilmente, le quote pagate dai cittadini tramite tariffe autostradali non siano poi state investite a sufficienza in opere di manutenzione e messa in sicurezza, o come le opere realizzate non siano adeguate. Avvieremo ogni atto opportuno per verificare lo stato relativo all’utilizzo di tali risorse, interpellando gli enti competenti".

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