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Non vuole giocare a palla con la figlia, la mamma picchia l’amichetta al parco

Una 40enne ha picchiato una bambina nel parco di Grosseto. La piccola si sarebbe rifiutata di giocare con la figlia della donna. Ad aiutare la minore aggredita, tre mamme che hanno assistito alla scena.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Una 40enne avrebbe picchiato una bimba nel parco giochi di Grosseto. La piccola non aveva voluto giocare con la figlia della donna, facendola scoppiare in lacrime. L'episodio risale a qualche giorno fa. Secondo quanto ricostruito, la minore si sarebbe avvicinata ad altre due coetanee che stavano giocando a pallavolo. Le due, che normalmente trascorrono i pomeriggi con la bimba, non le hanno però permesso di unirsi alla partita.

A quel punto la piccola è corsa in lacrime dalla madre per cercare conforto. Quest'ultima ha abbandonato la panchina per chiedere alle ragazzine per quale motivo la figlia non potesse partecipare. Dopo una breve discussione, la quarantenne avrebbe preso per i capelli una delle minori, scaraventandola a terra.

Il figlio maggiore della donna sarebbe poi intervenuto nel diverbio, iniziando a tirare calci all'addome della bambina poco più grande di sua sorella. Mamma e figlio hanno picchiato la minore fino a quando non sono intervenuti i genitori. Ad aiutare i familiari della ragazzina aggredita, altre tre donne che hanno assistito a tutta la scena.

Gli adulti presenti hanno chiamato le forze dell'ordine che hanno ascoltato i testimoni del pestaggio. La mamma della bimba percossa ha denunciato quanto accaduto. "Mia figlia – ha raccontato – ha paura di incontrare quella donna in ogni angolo. Non vuole più uscire di casa".

Secondo quanto ricostruito, le tre bambine sono solite ritrovarsi al parco per giocare insieme. Le mamme delle due piccole non avrebbero mai avuto scontri o discussioni di alcun tipo. L'aggressione della 40enne sarebbe stata "provocata" esclusivamente dal rifiuto della bambina. Le due famiglie vivono a pochi isolati di distanza ed erano solite incontrarsi quotidianamente nello stesso quartiere. I bambini frequentano inoltre lo stesso istituto scolastico, seppur in classi diverse.

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