Non si apre il paracadute, giovane militare muore dopo un lancio da 1.300m

Tragedia a Tassignano, in provincia di Lucca, dove un militare è morto, dopo un incidente col paracadute. Il caporal maggiore Fabio Comini, paracadutista di 26 anni del quarto reggimento Alpini di stanza a Verona, sarebbe morto schiantandosi al suolo nel corso di una esercitazione di routine assieme a una decina di compagni. Dopo il lancio non si sarebbe aperto il paracadute. La notizia è stata confermata dal direttore dell'Aeroporto Eugenio Baronti. A dare l'allarme sono stati i commilitoni del ragazzo, caduto in un boschetto ai margini dell'area di lancio dell'aeroporto sul lato verso Firenze. Il giovane si trovava a bordo di un aereo monomotore con i compagni, durante un’esercitazione militare. Il corpo è stato rinvenuto privo di vita nei pressi dell’aeroporto di Tassignano a Capannori, nella lucchesia. Inutili i tentativi di rianimazione da parte del personale del 118, che non ha potuto che constatare il decesso.

Secondo la prima ricostruzione fornita dall'Esercito, la "vela" principale del suo paracadute non si sarebbe completamente aperta. Comini, ad un'altezza di 1.300m, avrebbe allora cercato di far aprire il paracadute di emergenza, come dimostrerebbe il ritrovamento, a distanza dal corpo, della vela principale staccata. Sul posto personale della Brigata Folgore e carabinieri, assieme al sostituto procuratore di Lucca Aldo Ingangi. "La prematura scomparsa del caporal maggiore dell'Esercito Fabio Comini nel corso di un'attività addestrativa di lancio con il paracadute, rappresenta una grave perdita per i suoi cari e per la grande famiglia delle Forze armate",  afferma il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Ai familiari del militare e a tutto l'Esercito, "in questo doloroso momento – aggiunge il ministro – vanno le più sentite condoglianze e il sentimento di vicinanza della Difesa e mio personale".