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Nessy Guerra bloccata in Egitto con la figlia, l’avvocata: “Accusata di nuovo di adulterio, rischia il carcere”

Nessy Guerra, la ragazza italiana bloccata in Egitto con la figlia da circa due anni, è stata accusata nuovamente di adulterio dall’ex marito. L’avvocata Agata Armanetti a Fanpage.it: “Sono veramente preoccupata, rischia il carcere e di perdere la bimba”.
A cura di Eleonora Panseri
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Nessy Guerra.
Nessy Guerra.

"La situazione si sta complicando, sono estremamente preoccupata. La causa per adulterio era stata archiviata due volte perché non c'erano prove. Il suo ex marito ora è riuscito a portare dei testimoni falsi che hanno firmato una dichiarazione scritta e il Procuratore ha dovuto fissare un'udienza".

A parlare a Fanpage.it è Agata Armanetti, l'avvocata di Nessy Guerra. La ragazza è bloccata in Egitto da circa due anni con la sua bambina, nata dalla relazione con l'ex marito Tamer Hamouda che l'ha nuovamente accusata di adulterio. Il processo inizierà il 31 dicembre, data in cui invece lei e la sua legale si aspettavano una nuova archiviazione.

"Anche se è divorziata. – ha spiegato la legale – A noi italiani questa situazione può lasciare perplessi, visto che sarebbe una cosa assurda, ma in Egitto è così. Hamouda sostiene che Nessy lo abbia tradito prima che arrivasse la sentenza di divorzio".

"Si è fatto firmare una dichiarazione da un ragazzo che andava a casa di Nessy, il padre di lei gli faceva lezione di italiano. Hamouda era convinto che lei avesse una storia con questo ragazzo, l'aveva anche fatta seguire. Lui ha sempre negato tutto, ora invece ha ritrattato e firmato questa dichiarazione in cui dice di aver avuto una storia con Nessy".

L'ex marito ha quindi presentato una nuova denuncia per adulterio e sostiene che non può essere una buona madre per la figlia.

Nei mesi scorsi le autorità italiane hanno chiesto più volte l'estradizione di Hamouda, che nel nostro Paese ha una condanna definitiva a 2 anni, 11 mesi e 27 giorni, per percosse, lesioni e stalking ai danni di un’altra donna con cui aveva avuto una relazione.

È anche indagato a Genova anche per maltrattamenti nei confronti di Nessy, per sottrazione di minore e revenge porn, visto che tempo fa aveva diffuso in rete sue foto e video intime.

"In Egitto Hamouda viene trattato come se la cittadinanza prevalente fosse quella egiziana ma non è così. È nato in Italia e la maggior parte della sua vita l'ha vissuta qui. Quando è nata la bambina è riuscito anche a far sparire il documento che attesta che la bambina è figlia di due genitori italiani", prosegue ancora l'avvocata.

"Ed è riuscito a far dichiarare che la bimba è figlia di un egiziano e di un'italiana. – aggiunge – Per quello lui ha potuto mettere il blocco all'espatrio".

Intanto, il 9 dicembre si è tenuta una nuova udienza del processo per l'affido della minore. La battaglia legale prosegue: "La prossima è stata fissata al 2 febbraio. – dice Armanetti – Il collega egiziano che segue Nessy è riuscito a depositare dei documenti che attestano il fatto che Hamouda è stato ricoverato in una clinica psichiatrica per disintossicarsi".

"Inoltre, dovrebbe anche depositare i documenti che attestino le cose assurde che dichiara in rete. Ma la cosa che a oggi mi lascia perplessa è questo processo per adulterio", dice ancora Armanetti.

Hamouda qualche tempo fa era stato arrestato e in quei giorni la bimba di Nessy era riuscita ad andare al parco. "Quando Nessy mi ha chiamato mi ha detto che è tranquilla solo quando sa che lui non può seguirla o farle del male. La bambina al parco sembrava rinata, non possono vivere così tutta la vita".

Nessy attualmente si trova in una località protetta e a questo processo non parteciperà, alle udienze andrà il suo legale egiziano. "La bimba ora è con lei ma se dovessero condannarla potrebbe finire nelle mani della nonna paterna, la madre di Hamouda", ci spiega Armanetti.

Con sua madre nei mesi scorsi l'uomo aveva anche promesso una ricompensa a chi avesse fornito informazioni sul luogo in cui la bimba e Nessy erano nascoste.

"Il paradosso è che una madre normale che subisce violenza rischia di farsi quattro anni di carcere. – conclude l'avvocata Armanetti – Io sono davvero molto preoccupata, bisogna che si faccia subito qualcosa".

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