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Nessuna caccia all’aggressore a Pesaro: la donna trovata con la ferita al volto si è colpita da sola

La donna trovata ferita a Pesaro con una pietra insanguinata accanto a lei avrebbe ammesso di essersi auto-inferta quel colpo. Lo avrebbe detto lei stessa in ospedale: lo avrebbe fatto a causa di uno stato di insoddisfazione lavorativa.
A cura di Susanna Picone
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Nessuna caccia all’aggressore, nessun malvivente ancora in libertà, insomma nessun giallo: la donna che era stata trovata ferita in via Montenevoso a Pesaro non sarebbe stata aggredita da qualcuno ma avrebbe fatto tutto da sola.

Lei stessa – si tratta di una quarantenne alle prese con problemi psicologici – avrebbe ammesso di essersi auto-inferta quel colpo. Perché lo ha fatto? Avrebbe parlato di insoddisfazione lavorativa. Ma andiamo con ordine.

La quarantenne era stata trovata nella mattinata di mercoledì distesa a terra ferita, vicino al portone della casa dove svolgeva le pulizie, con accanto una grossa pietra insanguinata, in via Montenevoso a Pesaro. Uno scenario che subito aveva fatto pensare a un’aggressione tanto che erano scattate le ricerche della polizia per individuare il responsabile.

Sul posto erano intervenuto gli agenti della Squadra Mobile che avevano transennato il porticato dove la donna era stata trovata per repertare tracce ematiche e altri elementi utili alle indagini. Erano intanto scattati i soccorsi: allertata l'eliambulanza per il trasferimento all'ospedale di Torrette ad Ancona, il mezzo alla fine non è riuscito ad arrivare perché ha urtato una pala su un cartellone in fase di atterraggio.

Si è quindi reso necessario il trasporto in ambulanza della donna per i traumi subiti al volto e al capo. La verità su quanto accaduto è emersa dopo che la donna si è ripresa in ospedale: lei stessa, allo psichiatra che l'ha ascoltata, ha detto appunto di essersi auto-inferta il colpo per motivi che sarebbero legati a un lavoro che non voleva fare o comunque a uno stato di insoddisfazione lavorativa.

Ad ascoltarla anche dagli agenti della Mobile, guidata da Paolo Badioli, che vogliono accertare con precisione cosa sia realmente accaduto. Al momento, comunque, l’ipotesi privilegiata è che non vi sia stato alcun aggressore in fuga ma che la donna appunto si sia auto inferta il colpo in faccia con la pietra, trovata insanguinata accanto a lei.

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