Neonati morti nell’armadio, le chat della 25enne col fidanzato: “Non abbiamo soldi e non viviamo insieme”

“Non abbiamo soldi e non viviamo neppure insieme” così scriveva al fidanzato la ragazza di 25 anni arrestata nei giorni scorsi a Reggio Calabria con l’accusa di aver ucciso e nascosto nell’armadio i due bimbi appena partoriti nel luglio dello scorso anno. Le chat, rinvenute dalla polizia sui dispositivi della giovane, hanno accertato che lei sapeva bene della gravidanza nonostante abbia negato. Le conversazioni hanno fatto nascere anche il sospetto della presenza di un terzo neonato precedente, di cui non si è mai saputo nulla e i cui resti si stanno ora cercando, e un possibile coinvolgimento del fidanzato che sapeva della gravidanza e per questo ora indagato per favoreggiamento.
“Pensiamoci, possiamo anche non tenerlo”
“Ho un ritardo forse sono incinta” annunciava la giovane, all’epoca 24enne, in un messaggio al ragazzo. “Vabbé non è grave, siamo grandi e posiamo gestire questa cosa” rispondeva lui ma la ragazza sembrava perentoria: “Cosa dici? Non abbiamo soldi e non viviamo neppure insieme”. I messaggi scambiati tra i due e resi noti dalla trasmissione “Dentro la notizia” confermerebbero dunque che entrambi sapevano di un bimbo in arrivo ma anche disaccordi su cosa fare per il futuro e se tenerlo oppure no. “Pensiamoci, possiamo anche non tenerlo” diceva il giovane ma lei replicava: “La fai facile tu, ma non ti preoccupi davvero di come sto, non ho fatto tutto da sola”.
Il sospetto della presenza di un terzo neonato
Gli stessi messaggi rintracciati sul telefono hanno rivelato però che la coppia si era trovata nella stessa situazione anche nell’agosto del 2022. “Ora che siamo vicini al termine ho pensato che avere un figlio sia comunque la cosa più bella che c’è anche se non è il momento migliore per noi” scriveva il fidanzato della 25enne in un messaggio. “Io ho molta paura e non sto bene fisicamente” ribatteva lei nella conversazione dalla quale si evince che la gravidanza era tenuta nascosta a tutti i parenti.
“Devi dirlo a qualcuno dei tuoi” diceva lui, “Il pensiero di farlo mi mette in ansia e poi non voglio parlare con te di questo per telefono” rispondeva la ragazza. “Bhe senti io son stanco di questi dubbi, stasera lo dico a mia madre… Fra pochi giorni c’è il parto” incalza lui. “Assolutamente non devi farlo ne parliamo domani di persona” continua a ripetere lei. “Dimmi cosa vuoi fare, non possiamo continuare a nascondere questa cosa” insisteva lui.
Il medico: "Diceva di essere vergine”
Di quel bambino però nessuno ha mai saputo nulla e per questo si sospetta possa essere stato ucciso e occultato come i neonati ritrovati morti il 9 luglio nell’armadio di casa quando la giovane in preda a una emorragia si recò da sola in ospedale negando però la gravidanza e il parto. “La paziente riferì solo una perdita di sangue sostenendo di non aver mai avuto rapporti sessuali” ha rivelato il medico che la visitò, aggiungendo: “Ha continuano a sostenerlo per tutta la degenza e pensavano fosse un tumore, era determinata e lucida e solo gli esami di laboratorio hanno scoperto la verità”.