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Muore Walter De Maria, padre della Land Art. Lutto nel mondo dell’arte

Scultore e ideatore del nome stesso di Land Art, è stato uno dei massimi artisti del ‘900. “The Lighting Field” è la sua opera più conosciuta.
A cura di Luca Iavarone
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Si è spento Walter De Maria, classe 1935, artista californiano di fama mondiale, scultore della Terra, o meglio, Land Artist.

Fu lui, dopo Robert Smithson che parlò di "Earthworks", a dare un nome a quell'arte che nel corso del ‘900 ha realizzato enormi sculture e complessi progetti ambientali usando come tela spazi immensi, spesso incontaminati; facendo uscire l'arte dai musei e portandola a contatto con la Natura, o facendo entrare per la prima volta la Natura nei musei. Le sue opere più rappresentative sono senz'altro "Earth Room", The Broken Kilometer" e "The Lighting Field".

In "Earth Room", del 1977, riempì il pavimento della Heiner Friedrich Gallery di terra pura, per un totale di 335 metri quadrati di superficie sepolti da 197 metri cubi di terra alta 56 cm. Un'installazione che pesava in tutto 127.000 chili e che sarebbe dovuta durare nella galleria per soli tre mesi se Mr. Friedrich non avesse deciso di fondare, poco dopo, il "Dia Center for the Arts" inserendo la "Earth Room" nella collezione permanente della fondazione.

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"The Broken Kilometer" è invece un'opera del 1979, commissionata dalla Dia Art Foundation e realizzata per dOCUMENTA di Kassel con 500 barre d'ottone lucide, di due metri di lunghezza e 5 cm di diametro, disposte in 5 file parallele di 100 barre ciascuna. Grazie agli effetti di luce che si vengono a creare allontanandosi dalle barre De Maria dà vita a numerose illusioni ottiche (ad esempio si ha come la sensazione che le barre si mischino).

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Ma la più conosciuta e imponente scultura della Terra di Walter De Maria è stata senz'altro "The Lighting Field". Opera anch'essa del 1977, è costituita da 400 aste d'acciaio inox alte 6 metri, conficcate verticalmente in un'area di 3 chilometri quadrati sull'altipiano stepposto del New Mexico. In quel luogo deserto e quasi desolato, a causa dell'impraticabilità dei sentieri e delle notevoli distanze da percorrere, non più di sei spettatori per volta possono ammirare questo prodigio della Land Art, passando la notte sul posto e potendo ripartire solo il giorno successivo. L'opera, in determinate ore del giorno, diventa un gigantesco campo di parafulmini che attira, regola ed orienta la luce, l'energia e la violenza della Natura. A tal proposito De Maria dichiarò: «Amo le catastrofi naturali e penso che possano essere la più alta forma di espressione artistica».

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