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Morto Mario Sossi, l’ex giudice che fu rapito dalle Brigate Rosse nel 1974

È morto a Genova all’età di 87 anni l’ex magistrato Mario Sossi. Pubblico ministero nel processo al Gruppo XXII Ottobre, nel 1974 venne tenuto sotto sequestro dalle Brigate Rosse per oltre un mese. Un gruppo di terroristi lo sequestrò la sera del 18 aprile al suo rientro a casa in Via Forte San Giuliano.
A cura di Susanna Picone
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L’ex magistrato Mario Sossi è morto oggi a Genova. Nato il 6 febbraio del 1932 a Imperia, l’ex giudice si è spento all’età di ottantasette anni. Pubblico ministero nel processo al "Gruppo XXII Ottobre", Sossi fu vittima di un sequestro delle Brigate Rosse avvenuto nel capoluogo genovese il 18 aprile del 1974. La sua prigionia durò fino al 23 maggio dello stesso anno. La cerimonia funebre sarà tenuta nella Parrocchia di Nostra Signora del Rosario, in Via Carlo e Nello Rosselli, 8 alle ore 9 di lunedì 9 dicembre.

Il sequestro di Mario Sossi – Sossi venne rapito la sera del 18 aprile 1974 al suo rientro a casa in Via Forte San Giuliano a Genova: l'ex giudice fu colpito e caricato su un'Autobianchi A112 guidata da Alberto Franceschini, seguito da Mara Cagol su una Fiat 128. Dichiarò in una intervista che a seguito della sparatoria, l'auto su cui si trovava, incatenato dentro ad un sacco, andò a sbattere contro un albero. Fu in quell'occasione che si procurò l'ecchimosi evidente nelle prime foto diffuse dalle Br.  Le Brigate Rosse chiesero per la sua liberazione come contropartita la liberazione di otto terroristi del Gruppo XXII Ottobre e il loro trasporto in un paese amico, ma i paesi considerati potenziali benevoli ospitanti declinarono tutti l'asilo politico, prima Cuba, Algeria e Corea del Nord. La Corte d'assise d'appello di Genova il 20 maggio 1974 diede parere favorevole alla libertà provvisoria, ma il Procuratore generale presso la Corte d'appello di Genova Francesco Coco (che poi venne ucciso dalle BR) si rifiutò di controfirmare l'ordinanza di scarcerazione e presentò ricorso in Cassazione. Alla fine il giudice venne liberato senza che le condizioni poste dai terroristi venissero accettate. Dopo un mese di prigionia, finalmente libero, Sossi raggiunse Genova in treno e si presentò a una caserma della Guardia di finanza senza che nessuno fosse al corrente della sua liberazione. Dopo la liberazione, Sossi tornò alla procura presso il tribunale. Successivamente, prestò servizio anche alla Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Genova e in Corte di Cassazione a Roma come presidente di sezione.

Candidato dopo la pensione a Genova e alle europee – Nel 2007, dopo la pensione, Sossi si candidò al Consiglio comunale di Genova con Alleanza Nazionale e fu primo dei non eletti; nel 2009 si candidò alle elezioni europee da indipendente nella lista di Forza Nuova.

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