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Morto in piscina a 6 anni, il dolore del papà: “Non si sarebbe mai tuffato, vogliamo la verità”

Vogliono la verità i genitori del piccolo Christian, il bimbo di sei anni morto in una piscina a San Pietro in Gu, nel Padovano. Il piccolo è stato soccorso dopo essere stato trovato privo di sensi in acqua ma è deceduto poco dopo in ospedale. “Non sapeva nuotare, non si sarebbe mai tuffato – le parole del papà Emanuele – vogliamo capire cosa sia accaduto”.
A cura di Chiara Ammendola
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Christian Menin
Christian Menin

Sono parole pregne di dolore quelle pronunciate da papà Emanuele che il giorno dopo la tragedia che ha portato via il figlio di soli 6 anni, Christian, vuole capire cosa sia accaduto in quella piscina di San Pietro in Gu, nel Padovano, dove si era recato con la compagna e l'altra figlia di soli 8 mesi per trascorrere una giornata fuori porta. Christian, che tra poco avrebbe compiuto sette anni, non è tornato a casa a Limena, doveva viveva con la famiglia ma è morto in una delle vasche di "Conca Verde".

"Christian non vedeva l’ora di andare in piscina – spiega Emanuele Menin – verso l’ora di pranzo si è allontanato dalla nostra postazione dicendo che sarebbe andato a giocare un attimo con un amichetto. Era un bambino pacato, non sapeva nuotare, non si sarebbe mai tuffato in acqua". Il dubbio è che qualcuno, secondo il papà, possa averlo spinto in acqua o forse è scivolato. Sulla dinamica dell'accaduto sono al lavoro i carabinieri che stanno tentando di capire come il piccolo sia finito in acqua e se i soccorsi siano stati tempestivi. La prima a intervenire, così come spiegato dai titolari della struttura acquatica, è stata una bagnina che si è accorta della presenza del piccolo in acqua: era riverso a pancia in giù e la 22enne si è tuffata immediatamente per tirarlo fuori e prestargli soccorso. Poco dopo l'arrivo del personale del 118 e di un elicottero che ha trasportato il piccolo Christian nel vicino ospedale dove è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva per poche ore prima di morire.

"Non abbiamo capito bene cosa sia successo. I soccorsi del 118 hanno fatto il possibile, anche gli addetti della piscina quando se ne sono accorti. Ma il nostro dubbio è che lo abbiano fatto tardi – ha continuato il papà – il nostro timore è che una maggiore attenzione avrebbe potuto salvarlo. Saranno le indagini a dirlo. Noi ancora non ci capacitiamo di quello che è successo, non riusciamo a crederci, è un dolore troppo grande da assorbire". L'autopsia, disposta dal magistrato di turno che ha aperto un'inchiesta, chiarirà i motivi del decesso ed escluderà eventualmente un malore per il piccolo Christian.

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