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Morto il bimbo investito sulle strisce mentre attraversava con la mamma: era scappato dalla guerra in Ucraina

È morto il bambino di 6 anni investito sulla Strada Regionale Noalese, nel Veneziano, mentre attraversava sulle strisce insieme alla mamma. La donna, una 36enne, era scappata insieme al bimbo e a un altro figlio più grande dalla guerra in Ucraina: partita da Odessa, aveva raggiunto l’Italia il 27 luglio scorso. Sul sinistro la Procura ha aperto un fascicolo, indagini in corso.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
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È morto il bambino di 6 anni investito pochi giorni fa a Santa Maria di Sala, sulla Strada Regionale Noalese, nel Veneziano, mentre attraversava sulle strisce insieme alla mamma. La donna, una 36enne, era scappata insieme al bimbo e a un altro figlio più grande dalla guerra in Ucraina: partita da Odessa, aveva raggiunto l'Italia il 27 luglio scorso.

Ricoverato in Rianimazione alla Pediatria di Padova dal pomeriggio di mercoledì 20 agosto, quando un'auto lo ha travolto, è stata accertata la morte cerebrale.

Stando a quanto è stato finora ricostruito, il bambino e la mamma stavano facendo alcune commissioni in bici. Durante il rientro a casa hanno attraversato le strisce con la bicicletta a mano. Ed è proprio in quel momento che è sopraggiunta la vettura, una Fiat Panda. Alla guida c'era un 25enne veneziano.

L’impatto è stato molto violento, il bambino è stato sbalzato a oltre 30 metri ed è caduto in un fossato lungo la strada. La madre ha assistito impotente, poi ha gridato disperata chiedendo aiuto. I soccorsi sono intervenuti rapidamente, con ambulanza ed elisoccorso per trasferirlo nella Terapia intensiva pediatrica dell'ospedale di Padova.

Nell'investimento il bimbo aveva riportato ferite considerate molto gravi alla schiena e alla testa. La mamma fortunatamente non aveva riportato traumi preoccupanti, era rimasta praticamente illesa. Purtroppo, dopo lunghe ore di agonia, il piccolo non ce l'ha fatta.

L'esatta dinamica del sinistro è ancora in fase di accertamento e andranno chiarite le responsabilità del giovane alla guida. Il caso è seguito dal pubblico ministero della Procura di Venezia Stefano Strino che ha aperto un fascicolo d'indagine sull'accaduto.

Il bambino, la mamma e il fratello erano ospitati nell’ex canonica di Murelle, insieme ad altre famiglie ucraine. Il papà del piccolo, invece, giovedì 21 agosto è arrivato dalla Germania.

Secondo quanto riporta il Corriere del Veneto, il pm starebbe cercando di acquisire la cartella clinica per non svolgere l'autopsia, dato che i genitori hanno dato il consenso all'espianto degli organi. Intanto, sono attesi anche gli esiti degli esami a cui è stato sottoposto il 25enne che era alla guida del veicolo, posto sotto sequestro.

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