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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Morte Stefano Cucchi, l’avvocato del carabiniere Casamassima: “Punito per dare l’esempio”

Serena Gasperini, legale del carabiniere Riccardo Casamassima, ha spiegato a Radio Cusano Campus cosa è successo al militare dopo la sua testimonianza al processo sulla morte di Stefano Cucchi: “Dall’attività operativa su strada è stato trasferito alla scuola allievi, comportando non solo una distanza dalla propria abitazione, ma anche una diminuzione dello stipendio”.
A cura di Susanna Picone
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L’avvocato Serena Gasperini, legale del carabiniere Riccardo Casamassima, questa mattina è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L'Italia s'è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell'Università Niccolò Cusano. Lo ha fatto per spiegare cosa sta succedendo al carabiniere che ha testimoniato al processo sulla morte di Stefano Cucchi confermando di fatto il pestaggio del ragazzo. Proprio nei giorni in cui si parla tanto della vicenda di Stefano Cucchi grazie al film “Sulla mia pelle” che ripercorre gli ultimi giorni di vita del geometra romano morto una settimana dopo il suo arresto per droga, Riccardo Casamassima ha saputo che il primo ottobre sarà ricevuto dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. È dal giorno in cui il carabiniere ha testimoniato nel processo per la morte di Cucchi che la sua vita è cambiata radicalmente. In più occasioni il militare ha denunciato demansionamenti, riduzioni di stipendio, trasferimenti e il suo avvocato ai microfoni della trasmissione radiofonica ha confermato queste “ritorsioni”. “Casamassima ha avuto effetti immediati alla sua deposizione- ha detto l’avvocato Gasperini- Dall'attività operativa su strada è stato trasferito alla scuola allievi, comportando non solo una distanza dalla propria abitazione, ma anche una diminuzione dello stipendio. Casamassima adesso fa attività di portierato. Non aveva mai subito richiami, è sempre stato fedele alla divisa e ai principi di correttezza, ha sempre fatto rapporto sulle cose che vedeva e non gli piacevano. L'ha fatto anche in questo caso, però le conseguenze sono arrivate immediatamente”. L’avvocato ha aggiunto che il suo assistito ha cercato in ogni modo di difendersi, ma questo non ha sortito alcun risultato. Ha detto che ha avuto 5 giorni di rigore perché si lamentava di un trasferimento che riteneva punitivo, ritorsivo. “L'esempio anche per gli altri colleghi che sanno è chiaro. Ciò che sta succedendo a Casamassima è un po' da monito per gli altri. Molti colleghi che sanno hanno dato sostegno personale a Riccardo, Riccardo lo chiede anche formalmente, però loro si tirano indietro perché sanno che quello che gli è successo può succedere anche a loro. Formalmente è stato trasferito per una questione di sicurezza, ma perché allora non hanno trasferito gli altri carabinieri e soprattutto perché è stato demansionato?”, così ancora l’avvocato del testimone del caso Cucchi.

L’avvocato: “Non è detto che colui che porta la divisa dica sempre la verità” – Sul prossimo incontro col ministro Trenta l’avvocato ha detto di aspettarsi accertamenti di quest'iter di trasferimento e demansionamento. Parlando della sorella di Stefano Cucchi, l’avvocato di Casamassima ha detto che “Ilaria lo sostiene, si batte e grida giustizia nei suoi confronti così come la grida per il fratello. E ancora sul processo: “La soluzione è in mano ai giudici. Quando hanno di fronte la divisa, ciò che dice la divisa è oro. Allora, i giudici per cercare di mutare questo, dovrebbero capire che le divise sono indossate da persone diverse che sono spinte da sentimenti diversi. Non è detto che colui che porta la divisa dica sempre la verità. Dovrebbero essere un po' più attenti e più critici su tutto ciò che viene detto. Ai giudici dico: siate critici anche nei confronti di soggetti con la divisa, quando qualcosa non vi torna. È possibile anche che chi porta la divisa sia nel torto marcio”.

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