video suggerito
video suggerito

Morte Paolo Taormina, oggi udienza di convalida per Maranzano: “Mi sfidava e io ho sparato, lo avevo avvisato”

Si terrà oggi alle 11 l’udienza di convalida del fermo per Gaetano Maranzano, il 28enne reo confesso dell’omicidio di Paolo Taormina avvenuto a Palermo nella serata di sabato. Il giovane ha raccontato agli inquirenti di aver sparato dopo un rimprovero per la rissa. “Lo avevo avvisato, lui mi sfidava e io ho sparato”.
A cura di Gabriella Mazzeo
0 CONDIVISIONI
Paolo Taormina
Paolo Taormina

"Mi aveva rimproverato, io lo avevo avvisato. Lui se ne è fregato e io ho sparato". È questo il racconto di Gaetano Maranzano, il 28enne palermitano reo confesso dell'omicidio di Paolo Taormina, 21 anni, ucciso sabato notte davanti al locale di Palermo dei suoi genitori. Il ragazzo stava svolgendo il suo turno di lavoro nel pub aperto da poco dalla madre e dal padre, quando è uscito fuori per sedare una rissa. Subito dopo, il 21enne è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca. "Gli avevo detto di non stuzzicarmi perché sapeva che ce l'avevo con lui. Se ne è fregato, mi ha parlato in maniera agitata e abbiamo litigato, così gli ho sparato" ha spiegato il killer originario del quartiere Zen ora in carcere.

Oggi, mercoledì alle 15 ottobre, ci sarà alle 11  l'udienza per la convalida del fermo del 28enne reo confesso. Davanti agli inquirenti,ha sostenuto che la vittima mesi prima avesse contattato sui social la sua compagna. Su questo particolare indagano per ora gli investigatori, anche se al momento la versione dei fatti non avrebbe trovato riscontri.

"Lui era in difetto con me e mi guardava male, si agitava – avrebbe dichiarato il 28enne nella sua confessione -. Nella sua testa mi voleva sfidare. Mi diceva che non si doveva fare casino, ma erano gli altri a farlo. Lui è venuto di petto a prendere me". Maranzano era infatti arrivato al locale, a detta anche dello zio di Taormina, con almeno otto amici. La circostanza è stata confermata dalle telecamere della zona, che hanno ripreso il folto gruppo davanti al pub.

Adesso è caccia agli amici del 28enne che al momento non sono ancora stati identificati. "Io avevo dei trascorsi con lui per via dei messaggi che aveva mandato a mia moglie, ero già arrabbiato e mi sfidava – ha spiegato Maranzano -. Verso di me aveva detto: ‘Qua non si deve fare vucciria (chiasso ndr), mi state siddiando (scocciando ndr)'. Mi voleva mettere in cattiva luce davanti agli altri e io ho sparato".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views