Modena, donna di 50 anni sbranata e uccisa dai suoi due rottweiler. Li definiva “i miei leoni”

Un Natale drammatico a Concordia, in provincia di Modena, dove Iolanda Besutti, una donna di una cinquantina d'anni, è stata sbranata e uccisa da due cani di razza rottweiler in una abitazione di  via Santi, al civico 8.

Secondo una prima sommaria ricostruzione effettuata dalla Polizia Locale i due animali sarebbero stati di proprietà della stessa vittima, che sarebbe stata morta alla testa e a un braccio mentre dava loro da mangiare. A trovarla in gravissime condizioni nel giardino dell’abitazione sarebbero stati i parenti una volta rientrati a casa. Tre mesi fa la donna aveva pubblicato su Facebook una foto dei suoi cani con un post: "I miei due leoni".

Sul posto sono subito arrivati i sanitari del 118 con automedica e ambulanza; le condizioni della donna, tuttavia, sono apparse subito critiche. Trasportata in codice rosso all’ospedale di Baggiovara, Iolanda è deceduta prima di raggiungere l’ospedale.

I due animali sarebbero due cani di razza rottweiler, ma ancora non sono chiare le cause che li hanno spinti ad aggredire la loro proprietaria. Gli accertamenti sono tutt’ora in corso da parte della polizia locale. Sul posto anche i Carabinieri. I due cani in passato avevano aggredito altre persone, tra le quali un giardiniere che aveva riportato gravi ferite.

Bimbo di 8 anni azzannato al volto da tre cani mentre è all’oratorio

Quello di Concordia è il secondo caso di aggressione di cani rottweiler degli ultimi giorni: mercoledì scorso, infatti, un branco di 3 cani ha attaccato un gruppo di persone nel giardino dell'asilo e dell'oratorio dove era in corso la festa di Natale nel comune di Galbiate (Lecco). Un bimbo di 8 anni ha perso l'orecchio durante l'aggressione. Anche la sua giovane mamma di anni 28 è stata azzannata, mentre tentava di difendere il figlio. Tra gli altri feriti anche un'insegnante ed un altro bambino.

Dalle prime ricostruzione dell'accaduto, i tre cani potrebbero essere fuggiti da un prato recintato, e dopo aver seminato il panico per due chilometri lungo la strada principale, sarebbero giunti a Sala al Barro (frazione del paese).