Modena, 65enne violentata e picchiata mentre fa jogging: fermato un 17enne

Una donna di 65 anni sarebbe stata stuprata da un ragazzino mentre faceva jogging nella frazione di Tabina, a Formigine, in provincia di Modena. I fatti sono avvenuti nella giornata di ieri, 15 aprile, ieri intorno alle 12. Secondo quanto ricostruito fino ad ora il minore, 17enne, ospitato nel centro per giovani stranieri non accompagnati “Orione 80”, sarebbe già stato fermato e si troverebbe nel carcere minorile del Pratello a Bologna. A riportare la notizia è il Resto del Carlino.
Secondo la ricostruzione dei fatti, la vittima stava percorrendo una pista ciclabile a piedi in aperta campagna quando il ragazzino l'avrebbe avvicinata in bicicletta. L'avrebbe fatta cadere per poi trascinarla in un fossato. Lì si sarebbe consumata la violenza sessuale. Nel tentativo di impedirle di gridare, la sventurata è stata anche malmenata. La 65enne, chiaramente sotto choc, è riuscita a chiedere aiuto solo dopo che il giovane si è allontanato.
Quando i soccorsi del 118 sono arrivati, la vittima aveva il volto gravemente tumefatto ed è stata prontamente trasportata in ospedale. I Carabinieri di Sassuolo, giunti sul luogo dell’aggressione, si sono subito diretti al centro per minori, dove hanno eseguito una perquisizione, sequestrando vari oggetti e indumenti. L’autore dell’aggressione è stato successivamente identificato dai militari.
La sindaca di Formigine, Elisa Parenti, ha espresso profondo dolore e indignazione per l'aggressione subita dalla donna nella comunità. In una nota, ha condannato fermamente l'accaduto, esprimendo vicinanza alla vittima e sottolineando l'importanza di supportarla. Ha anche ringraziato i soccorritori e le forze dell'ordine per l'immediato intervento, auspicando che la giustizia segua il suo corso. L'amministrazione si impegnerà a rafforzare la sicurezza e i progetti di prevenzione, in particolare tra i giovani.
E duro è il commento del consigliere comunale e provinciale di Fratelli d’Italia Piergiulio Giacobazzi. "Quanto successo a Tabina di Magreta è agghiacciante. Piena solidarietà alla vittima, che dovrà riprendersi da uno shock tremendo. La cooperativa che ha in carico il minore si prenda la piena responsabilità civile e penale dell’accaduto: racconti perché questo soggetto non era controllato, racconti come funzioni il sistema di monitoraggio di persone così pericolose e la smetta, come fanno tutte le cooperative del settore, che vivono solo grazie all’immigrazione, di dire che sono tutti bravi ragazzi".