Mistero a Taranto, muore mentre scappa dalla polizia: “Folgorato da un condizionatore”

Raimondo Mandalà, 29enne incensurato originario di Palermo, è morto ieri sera, poco dopo le 18,30 in vico Scarci, nel centro storico di Taranto. Ma è mistero sulla dinamica di quanto accaduto. Secondo una prima ricostruzione non ufficiale riportata da diversi quotidiani locali, il giovane stava scappando dalla polizia quando ha trovato la morte. Lo inseguivano, probabilmente per un controllo antidroga, per cui l’uomo sarebbe fuggito in un vicolo strettissimo. Poi sarebbe entrato nel portone di uno stabile e salito al primo piano ma l’unica via d’uscita che ha trovato sarebbe stato un balconcino. Da lì si sarebbe lanciato nel vuoto e si sarebbe aggrappato al motore di un condizionatore d’aria. A quel punto un cavo rimasto scoperto lo avrebbe folgorato. Sul posto sono giunti i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane, i carabinieri e altri equipaggi della Polizia.
La versione della polizia – Diversa però la ricostruzione della polizia secondo cui una pattuglia della Squadra mobile era in giro di perlustrazione nella città vecchia, impegnata in una perquisizione all’interno di una abitazione di vico Scarci. La proprietaria dell’appartamento oggetto di perquisizione avrebbe richiamato l’attenzione degli agenti riferendo di aver sentito un forte tonfo che proveniva dal ballatoio dello stabile. Gli agenti intervenuti sul posto avrebbero quindi trovato il corpo del Mandalà riverso sulle scale. Secondo quanto scrive la polizia, dai primi rilievi del medico legale le cause del decesso sono riconducibili a trauma da precipitazione. Il pubblico ministero di turno ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo.