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Mirko ucciso a 19 anni per difendere la madre dal compagno: “Il suo sacrificio sia memoria collettiva”

Il prossimo 11 aprile sarebbe stato il compleanno di Mirko se l’11 maggio del 2021 due coltellate profonde al torace sferrate dal 31enne Masih Shahi non avessero spento per sempre la sua vita. Mirko Farci era intervenuto per salvare la madre dalla furia dell’uomo.
A cura di Antonio Palma
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"Vorrei che il sacrificio di Mirko fosse parte della memoria collettiva di questo Paese contro ogni violenza", così Paola Piras ha voluto ricordare il figlio Mirko Farci a pochi giorni da quello che avrebbe dovuto essere il 22esimo compleanno del ragazzo, ucciso dall'ex compagno della donna a soli 19 anni solo perché il ragazzo cercava di difenderla dalla violenza dell'uomo nel maggio di due anni fa.

"Sarebbe bello se il mondo conoscesse almeno un po’ di lui. La sua simpatia esagerata, la sua disponibilità, la gentilezza, le linguacce, la dolcezza, quel sorriso perenne, perché il mio Mirko se lo merita" ha dichiarato al Corriere della sera la donna  che ancora oggi sta cercando di riprendersi e porta i segni di quella terribile  violenza che l'ha costretta a oltre  quaranta giorni di coma e due mesi di ricovero ininterrotto in ospedale, oltre a un lunghissimo periodo di riabilitazione.

Paola Piras
Paola Piras

Il prossimo 11 aprile infatti sarebbe stato il compleanno di Mirko se l'11 maggio del 2021 due coltellate profonde al torace sferrate dal 31enne Masih Shahi non avessero spento per sempre la sua vita nella casa di Tortolì, in provincia di Nuoro. "Io non ricordo niente, per me quella mattina e tanti altri momenti sono il buio. Una cosa però l’ho saputa: mi hanno detto che quando mi hanno trovata, Mirko era già morto, accanto a me, e io lo accarezzavo" ha rivelato la donna.

Proprio a Mirko erano andati i primi pensieri della 53enne di Tortolì quando si era risvegliata dal coma. Come stabilito dall'autopsia, il 19enne è stato colpito da due fendenti mortali nel disperato tentativo di difendere la mamma dall'aggressione dell'ex compagno. Come ricostruito dal processo a carico di quest'ultimo, concluso in primo grado con una condanna all'ergastolo nel febbraio scorso, il 31enne Masih Shaid quel giorno si è  introdotto in casa della ex che lo aveva già denunciato per violenze, e le ha sferrato 18 coltellate prima di accanirsi sul giovane e ucciderlo.

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