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Migliora bimbo ricoverato dopo aver mangiato formaggio a latte crudo: “Ora etichette su pericolosità prodotti”

Migliorano le condizioni del bimbo di 1 anno ricoverato dopo aver mangiato formaggio al latte crudo. Il papà del piccolo Mattia, in stato vegetativo da 8 anni dopo essere stato colpito dalla Seu: “Ora si proceda con etichettatura per la pericolosità di questi prodotti. Da vietare nelle scuole e negli ospedali”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Resta ricoverato il bimbo di 1 anno di Belluno colpito da Seu dopo aver mangiato un pezzo di formaggio a latte non pastorizzato. Le sue condizioni sono però in lieve miglioramento. Questo è il terzo caso di  Sindrome emolitico-uremica nel giro di qualche anno dopo quello del piccolo Elia, morto in seguito alla stessa malattia nel giugno del 2024, e quello del piccolo Mattia, in stato vegetativo dal 2017. Negli scorsi mesi, invece, altri due minori (una bimba di un anno e un lattante di 10 mesi) avevano contratto la stessa sindrome, ma entrambi sono guariti dopo le cure ospedaliere.

La malattia, come spiega la trasmissione Mediaset Morning News, può colpire i bambini che mangiano formaggi a latte crudo non sottoposto a pastorizzazione. In questi prodotti, infatti, possono esserci tracce di Escherichia Coli e la contaminazione può arrivare già al momento della mungitura. I derivati del latte non pastorizzato possono quindi diventare veicolo di infezione.

A combattere per etichette più chiare sui prodotti a latte crudo sono i familiari del piccolo Mattia, che da tempo chiedono di bandire la somministrazione di questi alimenti nelle scuole, negli ospedali e nelle case di riposo. "Non ho potuto salvare mio figlio Mattia – ha spiegato Giovanni Maestri, ospite nello studio televisivo – ma lui salverà altri bambini. A cosa puntiamo? all'etichettatura sulla pericolosità dei formaggi a latte non pastorizzato. Come può essere genuino un prodotto che uccide un bambino? Una volta questi alimenti venivano realizzati per necessità. Deve esserne vietata la somministrazione nelle scuole, negli asili, nelle case di riposo e negli ospedali".

I prodotti realizzati con latte non pastorizzato, infatti, sono pericolosi per gli anziani, gli immunodepressi, i bambini e le donne in stato interessante. "Il Ministero ha realizzato delle linee guida su questi prodotti e in questo modo ha dato un forte segnale – ha continuato Maestri -. Speriamo si arrivi presto a un risultati. Sono state approvate il 3 luglio del 2025 e prevedono che sulle etichette sia scritto che i prodotti contengono latte crudo".

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