Messa per Mussolini e Gentile a Taranto, è polemica. Rinviata dal vescovo

Un manifesto apparso a Taranto ha scatenato polemiche e in particolare ha provocato la reazione di diverse associazioni e movimenti che hanno fatto appello “alla coscienza democratica delle autorità civili e religiose locali” dicendo di vigilare “affinché fermino questa improvvida iniziativa”. Si parlava cioè di una messa in suffragio di Benito Mussolino e di Giovanni Gentile. Una celebrazione religiosa promossa dai “missini di terra jonica” e che era stata programmata per lunedì 18 aprile nella chiesa del Sacro Cuore di Taranto. Per l'Anpi (Associazione nazionale partigiani) la messa in memoria di Mussolini, fondatore del fascismo, e Gentile, filosofo e ideologo fascista, rappresenta “un fatto gravissimo, che lede la sensibilità democratica della nostra comunità e infanga la memoria dei tanti cattolici – fra cui diversi sacerdoti – che parteciparono alla lotta di Liberazione dall'occupante nazifascista, pagando un pesante tributo di sangue”.
Lo stop del vescovo – L'appello dell’associazione di partigiani è stato condiviso da sindacati, partiti, movimenti politici e associazioni. E alla fine l’iniziativa è stata bloccata, almeno per il momento, dal vescovo di Taranto Filippo Santoro. Secondo quanto annunciato dalla curia, è stata “rinviata a data da destinarsi”. “Avendo una rilevanza ideologica molto forte – è quanto ha dichiarato il vescovo – tale che potrebbe creare disarmonia all’interno della comunità tarantina, appare opportuno annullare la funzione religiosa”.