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Altro scivolone del ministro della Difesa Usa, invia piani di guerra nella chat con moglie e fratello

Il segretario della Difesa degli Stati Uniti Pege Hegseth avrebbe inviato i piani di attacco in Yemen in una chat personale in cui si trovavano, tra gli altri, anche sua moglie e suo fratello. Sono gli stessi piani che erano stati condivisi in una chat con dentro un giornalista, sempre da Hegseth (che però in quel caso non era responsabile di aver creato il gruppo).
A cura di Luca Pons
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Un'altra chat crea scompiglio nella Difesa degli Stati Uniti. A marzo era emerso il caso del gruppo Signal che raccoglieva molti esponenti dei massimi livelli dell'amministrazione – tra cui il vicepresidente JD Vance – in cui era stato aggiunto per sbaglio un giornalista e in cui il segretario della Difesa Pete Hegseth aveva inviato i piani di attacco in Yemen che si sarebbero concretizzati da lì a poche ore. Ora si è scoperto che lo stesso segretario aveva inviato sostanzialmente le stesse informazioni, nello stesso momento, anche in una seconda chat. E forse in questo caso è anche peggio, perché dentro non c'erano colleghi del governo, ma suoi collaboratori di vario tipo, inclusi sua moglie (che non ha ruoli ufficiali) e suo fratello, che lavora al Pentagono ma senza nessun legame con quell'attacco.

A rivelare la notizia è stato il New York Times, che cita ben quattro fonti diverse che avrebbero confermato la storia. La chat in questione si chiamava, a quanto riportato, "Defense | Team Huddle", ovvero "Difesa, riunione di gruppo". Hegseth vi aveva accesso dal suo telefono personale, e non da quello che usa per lavoro.

Hegseth è sposato con Jennifer Rauchet, una ex produttrice di Fox News che come detto non ha nessun ruolo ufficiale nell'amministrazione. Nonostante questo, nelle ultime settimane il segretario è stato criticato più volte per averla portata con sé anche in situazioni a cui una civile non dovrebbe avere accesso, come incontri di alto livello con funzionari di altri Paesi.

Il fratello di Hegseth, Phil, ha un incarico nel Pentagono ma non c'è nessuna ragione per cui avrebbe dovuto ricevere dei piani di attacco dettagliati su un'operazione in Yemen. Lo stesso vale per molte altre persone presenti nella chat, come l'avvocato di Hegseth, Tim Parlatore, e l'attuale portavoce del Pentagono, Sean Parnell.

Secondo quanto ricostruito, il gruppo era nato su iniziativa dello stesso Hegseth a gennaio, con una dozzina di collaboratori personali. La chat in cui si trovava un giornalista, invece, era stata creata dal consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Mike Waltz. In entrambi i casi, i rappresentanti dell'amministrazione sono subito corsi ai ripari che negando che siano state condivise informazioni secretate. Ma si parla di orari di decolli di aerei di guerra, modelli e orari di attacco nei confronti dei bersagli. Informazioni che, se finite nelle mani sbagliate, avrebbero sicuramente potuto mettere in pericolo i soldati coinvolti.

Il caso si unisce a quello, sollevato dal Washington Post, di numerosi documenti riservati – tra questi anche una planimetria dettagliata della Casa Bianca – che sono stati caricati su Google Drive e da lì, per errore, condivisi con circa 11.200 dipendenti pubblici. Il quotidiano riporta che a farlo sarebbero stati, involontariamente, dei dipendenti della General Services Administration, l'ente che sostanzialmente dà supporto informatico e amministrativo al governo. A causa di un errore, la cartella che conteneva questi documenti sarebbe stata inviata via mail a tutti i dipendenti della Gsa.

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