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L'omicidio di Melania Rea

Melania Rea: l’ennesimo silenzio di Salvatore Parolisi

Il caporal maggiore del 235esimo reggimento Piceno, Salvatore Parolisi, si è avvalso nuovamente della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia dinanzi agli inquirenti teramani. Intanto si continua a cercare elementi utili alle indagini nella sua casa di Folignano, così come all’interno della caserma Clementi.
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Salvatore parolisi
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Scene da un film già visto, quelle di oggi nel carcere di Castrogno in provincia di Teramo. Salvatore Parolisi, come già successo in occasione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Ascoli, si è avvalso della facoltà di non ripondere durante l'interrogatorio di garanzia in merito al delitto di sua moglie Melania Rea. La visita del  gip, Giovanni Cirillo, e dei due sostituti procuratori che lavorano al caso, Greta Aloisi e Davide Rosati, è durata pressapoco 40 minuti. All'incontro tra i pm e il caporal maggiore hanno partecipato anche i legali dell'uomo, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, che a seguito dell'interrogatorio si sono trattenuti con Parolisi per altre due ore.

Quella del silenzio è una linea che il caporal maggiore e i suoi legali hanno adottato sin dal principio. La difesa dell'uomo, infatti, è persuasa del fatto che i pm che lavorano al caso abbiano già da tempo "deciso" che Salvatore Parolisi sia colpevole per l'omicidio di sua moglie Melania Rea e, a loro dire, tutti gli elementi dell'inchiesta sarebbero diretti in tal verso. Pertanto, hanno fatto sapere che il loro assistito parlerà soltanto dinanzi al Tribunale del Riesame, ove i termini per presentare ricorso e chiedere la scarcerazione dell'uomo dovrebbero scadere il 12 agosto. In realtà, quella dei legali di Parolisi non semba essere una visione lucida della situazione processuale, dal momento che il gip di Teramo ha completamente rivisto il movente dell'omicidio: secondo la sua opinione Melania è morta perché aveva saputo qualcosa di incredibile in merito alla caserma Clementi, dove il marito prestava servizio.

Proprio in tal senso si starebbero muovendo le indagini. A seguito dell'interrogatorio di garanzia, gli inquirenti teramani hanno previsto un sopralluogo presso la casa di Folignano dove Salvatore Parolisi viveva con Melania e sua figlia Vittoria. Subito prima, però, si sono diretti verso la caserma Clementi in cerca di particolari interessanti nell'armadietto del caporal maggiore.

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