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Mauro Romano sparito a 6 anni: a 44 anni dalla scomparsa accusato l’ex barbiere amico di famiglia

Con la riapertura del fascicolo e l’avviso di conclusione delle indagini, si avvicina il processo per la scomparsa del piccolo Mauro Romano, scomparso in Salento nel giugno del 1977 e mai più ritrovato. Vittorio Romanelli, ex barbiere di Racale, città in provincia di Lecce da cui il piccolo Mauro Romano è scomparso, è accusato di sequestro di persona.
A cura di Antonio Palma
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A 44 anni di distanza dalla scomparsa del piccolo Mauro Romano sembra essere sempre più vicino il processo per cercare di fare luce sul coinvolgimento di alcuni personaggi che da anni sono sospettati di aver avuto un ruolo nella vicenda del  bimbo di sei anni scomparso in Salento nel giugno del 1977 e mai più ritrovato. Con la riapertura del fascicolo lo scorso anno e l'avviso di conclusione delle indagini recapitato nel dicembre scorso, per Vittorio Romanelli, ex barbiere di Racale, città in provincia di Lecce da cui il piccolo Mauro Romano è scomparso, infatti rischia di finire sotto processo con la pesante accusa di sequestro di persona.

Già sospettato in passato ma poi scagionato per insufficienza di prove, il suo nome era statoiscritto nel registro degli indagati alla fine di agosto, poi l'avvio di conclusione indagine che potrebbe portare ora alla richiesta di rinvio a giudizio. Romanelli è sospettato di aver partecipato alla fase iniziale della vicenda con il rapimento del bimbo. Amico di famiglia dei Romano, per gli inquirenti Romanelli avrebbe prelevato il bimbo mentre giocava in un cortile con altri bambini davanti casa dei nonni a cui era stato affidato, convincendolo a seguirlo e portandolo verso una zona di campagna dove infine il piccolo sarebbe stato prelevato da altre persone.

Una ricostruzione rigettata completamente dalla difesa dell'uomo. "Dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini, attendiamo le determinazioni della Procura. Non abbiano paura di un eventuale giudizio, anzi. Siamo convinti che potrebbe essere la strada per chiarire la verità nelle sedi opportune , di una vicenda con troppe lacune" spiegano i legali dell'uomo. "Mio marito è innocente. Se solo avessi avuto il minimo dubbio che possa aver fatto quello di cui è accusato, lo avrei ucciso io stessa con le mie mani " ha dichiarato invece Paola Fachechi, la moglie di Vittorio Romanelli. "Lui non c'entra niente con il rapimento di Mauro. Gliel'ho chiesto ogni giorno a mio marito e gli credo. Abbiamo fatto tanto per quella famiglia. Mi spiace che abbiano perso un figlio. Questa storia ci ha distrutto anche economicamente" ha aggiunto la donna in un'intervista a Telenorba. "La Procura di Lecce ci accusa di proteggerlo, ma non è così. Mio figlio ha perso il lavoro e nessuno lo chiama per via del cognome che porta" ha concluso la signora riferendosi all'indagine parallela a carico suo e del figlio per false dichiarazioni al Pm.

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