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Maturità 2018, che cos’è l’Etica Nicomachea di Aristotele

Perché l’Etica Nicomachea di Aristotele uscita come seconda prova alla maturità 2018 si chiama così? La risposta (incerta) riposa con le spoglie mortali di Nicomaco, figlio del grande filosofo stagirita, che dopo la morte unì il trattato di suo padre ai suoi commenti e decise di pubblicarne l’opera postuma.
A cura di Redazione Cultura
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L'Etica Nicomachea, da cui è tratta la versione di greco uscita come seconda prova della maturità 2018 al liceo classico, è un'opera del filosofo stagirita Aristotele ed è considerato il primo trattato sull'etica come argomento filosofico. L'aggettivo "Nicomachea" indica con ogni probabilità una dedica di Aristotele al figlio Nicomaco, anche se da secoli gli esperti ipotizzano che quell'aggiunta fosse frutto della furbata di Nicomaco stesso che, nel momento in cui decise di pubblicare l'opera postuma del padre, scelse di aggiungere l'aggettivo recante le stimmate del suo nome.

Una terza ipotesi sul perché l'etica di Aristotele fosse stata intitolata con l'aggettivo "nicomachea", secondo gli antichi, riguarderebbe una sorta di "fusione" tra le opere etiche di Aristotele e i commenti che Nicomaco scriveva su di esse. Tale ipotesi è da considerare plausibile soprattutto se si considerano le incongruenze interne, nel decimo libro ad esempio il ragionamento condotto da Aristotele in apparenza contraddice quanto affermato nei libri precedenti, così come il fatto che alcuni ragionamenti sembrano ripetersi più volte nel corso dell'opera. In ogni caso, la natura dell'opera era sicuramente didattica, trattandosi di appunti che Aristotele conservava per i suoi studenti.

Chi era Nicomaco, il figlio di Aristotele

Ma chi fu Nicomaco, oltre ad essere figlio del grande filosofo Aristotele? Secondo la Suda (l'enciclopedia in greco bizantino del X secolo d.C.) Nicomaco è stato un filosofo greco antico vissuto alla fine del IV secolo a.C., allievo e amante di Teofrasto, così come ci racconta Aristippo. Originario di Stagira come il padre, ebbe lo stesso nome del nonno e pare abbia composto un commento sulle lezioni di fisica di suo padre.

Sappiamo che sua madre fu Erpillide e che, alla morte di Aristotele, il giovane Nicomaco fu affidato ad alcuni tutori, che furono poi sostituiti da Nicanore, genero di Aristotele. Fonti antiche indicano che Nicomaco morì in battaglia in giovane età. Oggi però, grazie alla seconda prova della maturità 2018, il suo nome ritorna in auge, almeno per qualche ora.

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