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Mattarella ha graziato sette persone. Tra loro un ex terrorista e un condannato per guida in stato di ebbrezza

Il provvedimento di clemenza firmato dal capo dello Stato (col benestare della Ministra della Giustizia Marta Cartabia) anche nei confronti di un ergastolano, separatista sudtirolese responsabili di attentati negli anni Sessanta.
A cura di Biagio Chiariello
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C'è anche un ex terrorista tra le sette persone nei confronti delle quali il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri ha firmato sette decreti di grazia, in ordine ai quali la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, a conclusione dell’ istruttoria, ha formulato avviso favorevole. Le persone graziate  sono Heinrich Sebastian Oberleiter, Michele Strano, Carlo Garrone, Francesco Domino, Giuseppe Minisgallo, Bruno Cosimo e Cristina Langella.

In una nota della presidenza della Repubblica, per ognuno di loro è stata fornita la motivazione della grazia:

  • Sebastian Heinrich Oberleiter: nato nel 1941, condannato a due ergastoli per attentati terroristici compiuti in Alto Adige tra il 1966 e il 1967. condannato all’ergastolo per la partecipazione ad atti terroristici in Alto Adige tra il 1966 e il 1967. Aveva  fatto domanda di grazia tramite le figlie a Mattarella per motivi di salute nel 2018, dopo che il predecessore Giorgio Napolitano aveva respinto l’istanza. “Nell’adottare il provvedimento – si legge nel comunicato – il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del fatto che i suoi atti criminosi non hanno provocato decessi, del ravvedimento del condannato che ha espresso ripudio della violenza e forte rammarico per le vittime di tutti gli attentati di quel periodo e per il dolore arrecato alle loro famiglie, della sua età, del parere favorevole del Procuratore generale competente e del perdono concesso dalle due persone offese che è stato possibile interpellare nel corso dell’istruttoria, nonché della condizione di generale concordia da tanto tempo raggiunta a distanza da quella stagione”;
    Sebastian Heinrich Oberleiter
    Sebastian Heinrich Oberleiter
  • Cosimo Bruno: condannato per guida in stato di ebbrezza per fatti commessi nel 2009 e residente in Francia, gli stata concessa la grazia di tre mesi di arresto (ma resta in piedi la pena di 2.000 euro di ammenda). Nel valutare la domanda di grazia il presidente della Repubblica ha considerato il tempo trascorso dalla commissione del reato e l'inserimento lavorativo dell'interessato all'estero;
  • Francesco Domino: classe 1972, era stato condannato alla pena di anni tre e nove mesi di reclusione per fatti di bancarotta fraudolenta commessi nel 2011, per il quale la pena è stata ridotta di dieci mesi. Mattarella ha tenuto conto del fatto che Domino sta scontando la pena in Belgio, ai sensi della disciplina dell’Unione Europea sul reciproco riconoscimento delle condanne emesse da altri stati membri;
  • Carlo Garrone: nato nel 1941, condannato a quattordici anni di reclusione per l’omicidio della sorella, commesso, in un contesto di grave disagio, nel 2014. L’atto di clemenza (riduzione di un anno e tre mesi di reclusione) è stato messo in atto tenendo conto dell’età e delle condizioni di salute del condannato. Garrone sarà comunque affidato in prova al servizio sociale, come consentito dal tribunale di sorveglianza;
  • Giuseppe Minisgallo: condannato per delitti associativi, gli è stat ta concessa la grazia in relazione alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Mattarella ha tenuto conto della circostanza che la pena detentiva è stata interamente espiata nel 2011, nonché del reinserimento sociale e lavorativo dell’interessato e del parere favorevole espresso dal competente Procuratore Generale;
  • Michele Strano: nato nel 1968, era stato condannato a sei anni, due mesi e venti giorni di reclusione per omicidio volontario commesso nel 2012, nel corso di una rapina ai suoi danni nella quale era rimasto ucciso anche suo fratello. Il presidente della Repubblica gli ha concesso la grazia tenendo conto del parere favorevole del procuratore generale, e del percorso di riconciliazione tra i familiari delle due vittime. Sarà comunque affidato in prova al servizio sociale.
  • Cristina Langella: graziata anche la donna che aveva ricevuto una multa di 450 euro per il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale, ovvero il rifiuto di fornire le proprie generalità a un pubblico ufficiale, reato punito sulla base dell’art. 651 del codice penale. Mattarella ha tenuto conto della modesta gravità del fatto e del parere favorevole del competente procuratore generale.

Come si chiede la grazia al Presidente della Repubblica

Il potere di grazia, cioè il perdono del condannato e la cancellazione degli effetti della pena principale con l'immediata scarcerazione, è previsto dall’articolo 87 della Costituzione, che ne disciplina le modalità e gli effetti. Il procedimento è disciplinato dall’art. 681 del codice di procedura penale. Come si legge sul sito del Quirinale, la domanda di grazia "è diretta al Presidente della Repubblica e va presentata al Ministro della Giustizia. È sottoscritta dal condannato, da un suo prossimo congiunto, dal convivente, dal tutore o curatore, oppure da un avvocato. Se il condannato è detenuto o internato, la domanda può essere però direttamente presentata anche al magistrato di sorveglianza. Il presidente del consiglio di disciplina dell’istituto penitenziario può proporre, a titolo di ricompensa, la grazia a favore del detenuto che si è distinto per comportamenti particolarmente meritevoli". La richiesta deve avere la forma di una lettera aperta, indicando le generalità del condannato, la descrizione dettagliata della vicenda e dello svolgimento del processo, la condotta tenuta durante la carcerazione e l’eventuale perdono dei familiari della vittima. La decisione finale spetta sempre al Capo dello Stato

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