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Manuel Cavanna morto a 23 anni sul lavoro, il dolore per il giovane meccanico: “Non è accettabile”

Manuel Cavanna, 23enne di Cortona in provincia di Arezzo, è stato centrato in pieno al petto da un tubolare di ferro mentre lavorava su un rimorchio a Montepulciano ed è morto sul colpo. Il ragazzo lascia i genitori e la sorella che da poco lo aveva fatto diventare zio.
A cura di Antonio Palma
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Si chiamava Manuel Cavanna e abitava a Chianacce di Cortona, in provincia di Arezzo, il ragazzo di 23 anni morto sul lavoro oggi, venerdì 19 aprile, in un drammatico incidente avvenuto nella tarda mattinata nel territorio del comune di Montepulciano, in provincia di Siena. Manuel, di professione meccanico e dipendente di una ditta di Centoia, questa mattina era stato chiamato da esterno a intervenire in una ditta in località Tre Berte del comune senese dove ha trovato la morte.

Secondo una prima ricostruzione dell’incidente mortale sul lavoro, il 23enne sarebbe stato colpito da una grossa barra metallica che sarebbe caduta improvvisamente da un rimorchio per il trasporto di macchine operatrici e agricole su cui il ragazzo stava lavorando. Manuel è stato centrato in pieno al petto da un tubolare di ferro ed è rimasto esanime a terra. Inutili per lui i soccorsi medici del 118, accorsi  in forze con l’ausilio anche di un elicottero. Il ragazzo è stato dichiarato morto sul posto.

La tragedia si è consumata nel piazzale di un’azienda che produce strutture in metallo e box per cavalli che ora è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Siena che ha aperto un fascicolo sul caso per accertare i fatti. Sul caso indagano i carabinieri e il personale prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro dell’asl.

La salma del 23enne intanto è stata restituita ai familiari per i funerali. Manuel Cavanna lascia i genitori e la sorella che da poco lo aveva fatto diventare zio. La notizia della morte di Manuel ha sconvolto la comunità di Cortona e la piccola frazione di Chianacce dove tutti lo conoscevano.

“L’Amministrazione comunale di Cortona esprime cordoglio ai familiari del giovane lavoratore, Manuel Cavanna, deceduto oggi mentre era all’opera in una ditta di Montepulciano. Ai familiari e agli amici di Manuel vanno le nostre più sentite condoglianze, alla magistratura la fiducia nell’accertamento delle eventuali responsabilità, ma soprattutto a tutto il mondo del lavoro l’appello a mettere al centro la questione della sicurezza” è il messaggio del sindaco di Cortona, Luciano Meoni, dopo il tragico episodio accaduto oggi.

“In queste ore ci ha raggiunto la notizia della morte di Manuel Cavanna, un ragazzo di appena 23 anni, morto a Montepulciano colpito da una barra mentre lavorava a un rimorchio. Nel nostro Paese si continua a morire di lavoro, sul lavoro si resta vittime di incidenti e ci si ammala. Non è accettabile, non è tollerabile. Il lavoro dovrebbe essere dignità e vita. Troppo spesso, invece, diventa incidenti, malattie, morte”  è il messaggio dell’Assessora Regionale al lavoro Alessandra Nardini, che aggiunge: “È un'urgenza assoluta il rilancio di un'azione comune delle istituzioni, a tutti i livelli, insieme alle parti sociali tutte, al mondo dell'impresa e ai sindacati, per fermare quella che è una vera e propria strage. Non sono sufficienti il cordoglio e la commozione, abbiamo il dovere di fare di più”.

"Quella delle morti sul lavoro è una strage che non accenna a fermarsi. Ancora una volta ci troviamo a piangere una vita, una persona che non farà mai più ritorno dalla propria famiglia, dai propri affetti, dai propri cari. Un ragazzo che non potrà inseguire i propri sogni, i propri progetti, il proprio futuro” è la denuncia del sindacato Uil. “Non sono morti casuali, mancano politiche stringenti, mancano assunzioni nel sistema dei controlli e mancano le sanzioni per chi non rispetta le normative su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. La responsabilità di questo sta nelle politiche e nel modello di fare impresa che va radicalmente trasformato” dichiarano dalla Cgil.  “Non possiamo più tollerare questo scempio” sottolinea in una nota la Cisl, esprimendo “piena solidarietà alla famiglia del giovane lavoratore”.

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