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Maltempo, paura a Vipiteno: il Palaghiaccio crolla sotto la neve, danni enormi

Nessun ferito ma danni enormi questa mattina in Alto Adige, dove è crollato il tetto della Weihenstephan Arena. Il cedimento, avvenuto verso le ore 7, con ogni probabilità è stato causato dal peso della neve, che questo inverno sta cadendo abbondantemente, così anche in queste ore. “Poteva essere una tragedia”, dice il consigliere Alessandro Urzì.
A cura di Biagio Chiariello
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Pericoloso incidente a Vipiteno, nella provincia di Bolzano, dove è crollato il tetto dello stadio del palaghiaccio (la Weihenstephan Arena). L'allarme è scattato poco dopo le 7. Le squadre dei vigili del fuoco intervenute sul posto non segnalano comunque la presenza di vittime, né tantomeno di persone ferite. Come confermato anche dal sindaco Peter Volgger. A segnalare quanto accaduto è il consigliere provinciale Alessandro Urzì che riprende la notizia di Fabio Vetrò (rappresentante di Fratelli d’Italia nella città): “Se tutto questo fosse accaduto durante il periodo di normale attività sportiva con l’impianto aperto poteva essere una tragedia. Ora, ultimati gli accertamenti, è necessario verificare anche le responsabilità di chi avrebbe dovuto garantire la massima sicurezza di un impianto pubblico così delicato".

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La causa del crollo è da attribuire quasi certamente alle grandi nevicate dell'ultimo periodo: la copertura della struttura infatti non ha resistito alla grande mole di manto nevoso, appesantita dal maltempo. Neve che peraltro ha anche impegnato non poco l'intervento dei diversi corpi dei pompieri sparsi sul territorio altoatesino, costringendoli a varie operazioni proprio per evitare incidenti analoghi. Questa volta, però, il tetto della struttura vipitenese non ha retto, collassando su sé stesso.

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La Weihenstephan Arena, nota anche come Disco Arena, è il palaghiaccio della città di Vipiteno, in Alto Adige. È in grado di ospitare 1 700 spettatori. Chiaramente in questo periodo è chiusa a causa delle disposizioni governative per frenare l'epidemia da Covid 19 Italia.

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