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Mafia a Catania, 23 arresti per 23 omicidi commessi tra gli anni ’80 e il 2007

I carabinieri del Ros di Catania, coordinati dalla locale direzione distrettuale antimafia, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 23 persone indagate nell’ambito di inchieste su 23 omicidi di mafia commessi dalla fine degli anni ’80 al 2007. Tra i delitti per i quali stanno scattando le manette, c’è anche il duplice omicidio di Angelo Santapaola e di Nicola Sedici.
A cura di Davide Falcioni
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I carabinieri del Ros di Catania, coordinati dalla locale direzione distrettuale antimafia, stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per 23 persone indagate nell'ambito di inchieste su 23 omicidi di mafia commessi dalla fine degli anni '80 al 2007. Tra i delitti per i quali stanno scattando le manette, c'è anche il duplice omicidio di Angelo Santapaola e di Nicola Sedici, uccisi nel novembre del 2007, per il quale è già in carcere, con sentenza definitiva, Vincenzo Aiello, rappresentante provinciale di Cosa Nostra.

Il corpo di Angelo Santapaola, 44 anni, cugino di primo grado del boss mafioso Benedetto ‘Nitto' Santapaola, venne ritrovato carbonizzato il primo ottobre del 2007  nelle campagne di Ramacca (Catania) insieme a un altro cadavere, quello di Nicola Sedici, 21 anni, considerato il braccio destro di Angelo Santapaola. A fare la scoperta furono i carabinieri avvisati da una telefonata anonima arrivata al 112. Secondo gli inquirenti dietro il duplice delitto, portato a termine con vecchi metodi utilizzati dalla mafia, ci sarebbe stata una ritorsione all'interno dei clan.

Il mandante dell'omicidio sarebbe stato Vincenzo Santapaola, figlio di Benedetto, che secondo la Procura era "preoccupato dall'ingombrante presenza, dell'autonoma operatività e dei rapporti diretti e privilegiati del boss con Cosa nostra di Palermo". Come esecutore materiale è accusato Orazio Magrì, mentre a Natale Filloramo è contestata la complicità nel duplice omicidio. Gli inquirenti hanno fatto luce anche sull'uccisione di Francesco Lo Monaco, 20 anni, assassinato a Motta Sant'Anastasia il 7 giugno del 1994 perché ritenuto l'autore di una rapina commessa a un distributore di benzina  di proprietà del boss Marcello D'Agata. Tra i casi di "lupara bianca" è inserita la scomparsa, dal 10 luglio del 1991, di Salvatore Montauro: sarebbe stato assassinato perché considerato vicino al clan rivale dei Cappello e potenziale sicario di quel gruppo. Tra le vittime anche persone "estranee" alla mafia come Salvatore Motta, tra le vittime di un triplice omicidio commesso il 10 aprile del 1991 a Lentini, nel Siracusano. Gli obiettivi dei sicari, che agirono su richiesta del clan Nardo, erano Cirino Catalano e Salvatore Sambasile. Motta si trovò al posto sbagliato, al momento sbagliato.

Le indagini hanno avuto inizio nell'aprile di due anni fa dopo la collaborazione con la giustizia di Francesco Squillaci della famiglia Santapaola-Ercolano di Cosa nostra etnea. L'ordinanza cautelare emessa dal Gip è stata notificata in carcere a 18 degli indagati, già detenuti per altra causa, altri cinque sono stati invece arrestati. Tra i primi ci sono Vincenzo e Vincenzo Salvatore Santapaola, di 64 e 51 anni, che sono rispettivamente i figli dei capimafia Salvatore e Benedetto.

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