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Maestra recita l’Ave Maria con i bambini, la scuola la sospende per 20 giorni e le riduce lo stipendio

I fatti sono avvenuti durante il periodo di Natale, il mese scorso è arrivata la sospensione. Marisa Francescangeli, che insegna nella primaria di San Vero Milis (Oristano): “Tutto mi sarei aspettata ma non un provvedimento simile. Mi mancano i miei bambini, mi manca il mio lavoro. Non ho fatto nulla di male”. Sul caso interviene anche Fratelli d’Italia.
A cura di Biagio Chiariello
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Una maestra di una scuola primaria di San Vero Milis (Oristano) è stata sospesa per 20 giorni, con decurtazione anche dello stipendio. La colpa? Aver recitato il Padre Nostro e l’Ave Maria con i suoi bambini nel periodo natalizio. La protagonista vicenda, riportata dal giornale locale Unione Sarda, si chiama Marisa Francescangeli e ha 58 anni.

Tutto mi sarei aspettata ma non un provvedimento simile. Mi mancano i miei bambini, mi manca il mio lavoro. Non ho fatto nulla di male".

Il ‘fattaccio' risale allo scorso 22 dicembre. La Francescangeli si trovava in un'aula per sostituire un suo collega e, visto che era Natale, ha deciso di far realizzare ai bambini un braccialetto rosso per rappresentare il rosario. Quindi la recita delle due preghiere come augurio di buone feste:

Per me è la normalità, non mi sembrava di avere fatto nulla di grave. In tutte le mie classi non c'è un bambino che non presenzi durante l’ora di religione".

Due madri si sarebbero però lamentate dell’accaduto con il preside. Successivamente l’insegnante è stata convocata a un incontro con i genitori e il preside, durante il quale si è scusata per il gesto, ricordando che all’inizio dell’anno aveva chiesto il permesso ai genitori di poter recitare preghiere con i bambini e che nessuno si era opposto.

Non è bastato. Il 2 marzo le è stata notificata una sospensione dal servizio da parte del dirigente Alessandro Cortese e dell’Ufficio scolastico provinciale della durata di 20 giorni, oltre a una diminuzione dello stipendio.

Marisa Francescangeli - foto facebook
Marisa Francescangeli – foto facebook

La maestra, che intanto si è rivolta a un legale, potrà tornare a scuola solo dal 16 aprile. Intanto ha chiesto l'accesso agli atti per capire di cosa fosse stata accusata:

Mi hanno contestato di aver fatto pregare i bambini, di aver realizzato un rosario ma anche di averli terrorizzati quando, prima di Natale, avevo spiegato la pericolosità del fumo, dopo varie domande da parte dei piccoli".

Sulla vicenda, oppone un secco no-comment il dirigente scolastico Alessandro Cortese. Molti genitori hanno espresso solidarietà a Francescangeli e hanno giudicato la misura punitiva "eccessiva, troppo forte". Veronica Pinna, una mamma dell'istituto, ha dichiarato: "Tutto questo è assurdo. Per tante cose gravi la scuola chiude gli occhi, per questa no".

Intanto il caso è diventato pure politico con il deputato Francesco Mura di Fratelli d'Italia che chiede un’interrogazione parlamentare urgente al ministro della Pubblica Istruzione. Per Mura la sospensione della maestra è “assurda e aberrante“. Il deputato si domanda:

Quale imperdonabile disvalore, o peggio, quale insanabile trauma può subire un bambino dal recitare una preghiera, quale che sia la religione di riferimento? Il messaggio, che vien fuori da tale insensata azione di censura, oltre che essere profondamente sbagliato nei presupposti, è molto pericoloso per le conseguenze che ne potrebbero derivare".

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