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L’Unesco “salva” in extremis Venezia: non entrerà nella lista dei siti a rischio

L’Unesco ha deciso oggi di non inserire la città lagunare nella “lista nera” dei siti Patrimonio dell’umanità a rischio.
A cura di Davide Falcioni
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Pericolo scampato per Venezia: l'Unesco ha infatti deciso oggi di non inserire la città lagunare nella "lista nera" dei siti Patrimonio dell'umanità a rischio. La decisione, presa oggi durante la 45esima sessione del World Heritage Committee, a Riad, in Arabia Saudita, ha fatto tirare un sospiro di sollievo all'amministrazione comunale veneziana e al governo, sebbene il ministro Sangiuliano abbia subito precisato che per la sua tutela "il lavoro continua".

I delegati hanno preso la decisione in modo unanime, secondo quanto ha riferito il Comune. All'ordine del giorno vi era l'esame della ‘raccomandazione' pubblicata dagli esperti dell'organizzazione internazionale, che avevano suggerito di inserire Venezia nel novero dei siti a rischio, giudicando "insufficienti" le misure messe in campo per lottare contro il deteriorarsi della situazione ambientale ed economica. Numerose sono state le mobilitazioni a sostegno di una decisione del genere, non ultima una petizione online con 4.500 firme.

Da giorni, a Riad era presente una delegazione guidata dal direttore generale del Comune, Morris Ceron, assieme al vicesindaco Andrea Tomaello e all'assessore all'ambiente Massimiliano De Martin, con l'Ambasciatore italiano. In extremis, come ‘asso nella manica', è stata comunicata l'approvazione, avvenuta due giorni fa, del regolamento definitivo per il contributo d'accesso, quel "ticket" in sperimentazione dalla prossima primavera per gestire e limitare l'afflusso non programmato di visitatori giornalieri.

Per il sindaco Luigi Brugnaro "è la dimostrazione di come siano stati riconosciuti da tutti gli sforzi che stiamo mettendo in campo per la salvaguardia di Venezia, e che la proposta di inserimento in danger list era molto politica e poco tecnica". Il ministro Gennaro Sangiuliano sottolinea che quella degli esperti Unesco sarebbe stata "un'indebita manovra puramente politica e priva di un ancoraggio su dati oggettivi", e che negli ultimi mesi "il Comune ha adottato provvedimenti coraggiosi per gestire il turismo e garantire la tutela dello straordinario patrimonio culturale della città".

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