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Londra, bullizzato dai colleghi, vigile del fuoco si toglie la vita a 21 anni

Discriminato e bullizzato dai colleghi della sua stazione dei vigili del fuoco londinese, Jaden si è tolto la vita a soli 21 anni. La famiglia sostiene che a causare il suicidio siano state le continue pressioni che il ragazzo subiva sul lavoro in quanto giovane e unica persona di colore all’interno della stazione.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Si è tolto la vita a soli 21 anni Jaden Francois Esprit: faceva il vigile del fuoco con la London Fire Brigade (LFB) nella stazione di Wembley. Il suo suicidio, apparentemente inspiegabile, sarebbe stato causato dalle continue vessazioni dei colleghi. "Era di una minoranza etnica e inoltre era dislessico" ha affermato la madre Linda Francois durante una deposizione fatta in tribunale. Jaden era preoccupato di non ricevere più supporto nell'apprendimento e nell'aggiornamento da LFB per la dislessia e per questo si sentiva isolato, insoddisfatto e frustrato sul lavoro.

"A lavoro non potevo portargli neppure il cibo tipico caraibico cucinato da me perché si sentiva a disagio a parlarne con i colleghi" spiega la donna. Il ragazzo aveva accusato il responsabile della sua squadra di discriminazioni e mobbing. Secondo la famiglia, il giorno del suicidio Jaden aveva intenzione di andare a lavorare come sempre, ma il pensiero di una nuova giornata nella sua sede lo ha distrutto.

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L'ansia diventava troppa ogni volta e il ragazzo non riusciva più a sopportarla. Così ha  deciso di togliersi la vita, secondo la madre a causa delle discriminazioni sul lavoro e del bullismo portato avanti dai suoi colleghi. Jeden sentiva su di se tutta la pressione di essere il più giovane e l'unica persona di colore all'interno della squadra. Alla madre ha detto che sentiva di essere stato scelto esclusivamente per questo e che nessuno aveva guardato a lui come a una persona.

"Odiava lavorare a Wembley, ormai – ha dichiarato sua madre – e aveva anche accusato formalmente il suo capo per discriminazioni. Spesso lavorava a cose che non gli spettavano, mansioni che non erano quello per il quale era stato assunto. Si trattava di un'umiliazione per lui, perché i suoi colleghi non dovevano essere sottoposti allo stesso trattamento".

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