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L’Isola di Gallinara torna pubblica: lo stato esercita la prelazione su un magnate ucraino

Torna  nelle mani dello stato l’Isola di Gallinara, situata di fronte ad Albenga, in provincia di Savona: dopo essere stata di recente acquistata dal magnate ucraino Olexandr Boguslayev l’isola è ridiventata un bene pubblico grazie all’iniziativa del ministero per i Beni, le Attività culturali e per il Turismo, che ha disposto l’esercizio della prelazione.
A cura di Davide Falcioni
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Torna  nelle mani dello stato l'Isola di Gallinara, situata di fronte ad Albenga, in provincia di Savona: dopo essere stata di recente acquistata dal magnate ucraino Olexandr Boguslayev l'isola è ridiventata un bene pubblico grazie all'iniziativa del ministero per i Beni, le Attività culturali e per il Turismo, che ha disposto l'esercizio della prelazione sulla villa padronale e su parte dei diversi corpi di fabbrica in vendita. La magione di Albenga diventerà una sede espositiva aperta al pubblico.

Nota per la sua forma particolare che ricorda quella di una tartaruga, l'Isola Gallinara è stata di proprietà della Chiesa fino al 1842 e in seguito è stata venduta ai privati. Per decenni è appartenuta a una Srl che faceva capo a 9 famiglie liguri e piemontesi e il 17 giugno è stata ceduta a una società di Montecarlo collegata al magnate ucraino Boguslayev. Situata ad 1,5 chilometri dalla costa, l'isola è una riserva naturale. L'acquisizione della villa al patrimonio dello Stato, come recita la relazione del segretariato regionale del Mibact per la Liguria, consente di restituire al pubblico godimento una parte dell'isola, che verrebbe destinata a sede espositiva e operativa degli istituti liguri del ministero in cui valorizzare le eccezionali valenze archeologiche, storico-artistiche e paesaggistiche che fanno dell'isola un unicum nel panorama nazionale.

"Una più ampia fruibilità dell’isola – spiega il Mibact – potrà avvenire grazie al coinvolgimento del Museo archeologico navale di Albenga e dell’importante area archeologica subacquea. La villa si presta a divenire un primo centro di documentazione, come si legge ancora nella relazione, un centro di ricerca e base logistica per le future indagini archeologiche da effettuare sull’isola e nel mare circostante".

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