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Libero il killer ergastolano Pullarà: per i giudici la lettura dei classici gli ha cambiato la vita

Santi Pullarà, killer mafioso condannato all’ergastolo, potrà beneficiare della liberazione condizionale stabilita dal Tribunale di Sorveglianza di Firenze: i giudici hanno constatato che l’uomo, oggi 53 anni, è profondamente cambiato rispetto a 30 anni fa e che tale cambiamento è avvenuto anche grazie allo studio dei classici e del latino.
A cura di Davide Falcioni
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Santi Pullarà, killer mafioso condannato all'ergastolo, potrà beneficiare della liberazione condizionale stabilita dal Tribunale di Sorveglianza di Firenze: i giudici hanno constatato che l'uomo, oggi 53 anni, è profondamente cambiato rispetto a 30 anni fa e che tale cambiamento è avvenuto anche grazie allo studio dei classici e del latino. Pullarà ha trascorso 27 anni dietro le sbarre per sette omicidi avvenuti tra il 1990 e il '91. Tra le vittime un bambino di 4 anni, Andrea Savoca, assassinato dal gruppo di fuoco di cui faceva parte perché si trovava insieme al padre in automobile. Tra le altre vittime Colombina Steri, 21 anni, uccisa perché anche lei si trovava al fianco del proprio fidanzato, Alfredo Maiolino di 24 anni, l'obiettivo dei killer. I giudici fiorentini hanno deciso di prendere atto dei profondi cambiamenti nella vita di Pullarà, cambiamenti causati anche dallo studio e dalle buone letture. I progressi dell'ergastolano hanno suscitato l'entusiasmo di alcuni docenti universitari senesi, uno dei quali, Alessandro Fo, lo ospiterà addirittura nella propria casa.

La questura di Palermo aveva fatto presente alla prefettura di Siena la "probabile attualità di collegamenti del detenuto con la criminalità organizzata", ma il tribunale di sorveglianza non ha ritenuto realistici i sospetti a carico di Pullarà, che già dal 2016 fruiva della semilibertà, dovendo rientrare in carcere la sera dopo avere lavorato in due cooperative come cameriere e aiuto cuoco e come assistente a persone con gravi disabilità fisiche e psichiche.

Santi Pullarà è figlio di Giovan Battista, storico capo mandamento di Santa Maria di Gesù, morto nel 2001, e genero di don Peppino Farinella, componente della commissione di Cosa Nostra e capo mafia di San Mauro Castelverde (Palermo), condannato per le stragi del 1992 come mandante, morto in carcere a 91 anni nel 2017. L'ergastolano è inoltre cognato di Domenico Farinella, detto Mico, anch'egli tornato in libertà lo scorso anno dopo 25 anni e recentemente riarrestato perché aveva ripreso il proprio ruolo di vertice nella famiglia di San Mauro.I giudici sottolineano che in carcere Pullarà ha conseguito la laurea breve in Lettere col massimo dei voti e che ora sta studiando per la specialistica in Storia medievale con una tesi sulla Sicilia e che "ha seguito con autentico interesse i gruppi culturali seminariali, organizzati da volontari dell'università di Siena, con la presenza anche di professori che lo hanno molto sostenuto, offrendogli stimoli positivi, fiducia nella possibilità di cambiamento e riscatto".

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