Lecce, minaccia col fucile la compagna: la figlia di 12 anni chiama il 113 e lo fa arrestare
Un uomo di quarantadue anni, con alle spalle numerosi precedenti di polizia, è finito in manette dopo che una bambina di 12 anni, dinanzi alle continue violenze del padre, in lacrime ha chiamato il 113 per denunciare quanto stava accadendo a casa sua. È accaduto a Lecce, dove gli agenti della questura hanno arrestato e messo ai domiciliari il quarantaduenne con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ricettazione e minaccia aggravata e detenzione di armi clandestine. Secondo quanto ricostruito, ieri dopo aver saputo dalla compagna della volontà di denunciarlo per i continui abusi che era costretta a subire dal 2014, si è scagliato ancora una volta contro di lei incurante della presenza di tre minori in casa, due delle quali sue figlie. Prima l’uomo avrebbe iniziato a offendere la compagna e minacciarla con un bastone, terrorizzandola per spingerla a cambiare idea sull'intenzione di presentare la denuncia. Poi ha anche bloccato la donna che tentava di salire in auto e si è impadronito delle chiavi della vettura minacciandola addirittura di andare a prendere il fucile. Fucile che effettivamente l'uomo possedeva in quella casa.
La figlia di 12 anni ha chiamato aiuto – A quel punto una delle due figlie della coppia, una bambina di dodici anni, ha preso il telefono e ha chiamato in lacrime il 113 per chiedere aiuto denunciando quanto stava accadendo. E così gli agenti sono intervenuti. Nel corso della successiva perquisizione i poliziotti hanno trovato a casa dell’uomo due fucili, entrambi con la matricola abrasa, oltre a cartucce di vario calibro e tre detonatori. Era presente anche un grosso quantitativo di semi di marijuana ed una lampada ad incandescenza utilizzabile nelle serre.