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Benedetto XVI, il Papa emerito è morto a 95 anni

Le restrizioni sulla Messa in latino volute da Papa Francesco “hanno spezzato il cuore” di Ratzinger

Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio, papa emerito l’uno e papa regnante l’altro. Non sempre i due si sono però trovati d’accordo, come rivelato dall’arcivescovo Gänswein al quotidiano cattolico tedesco ‘Die Tagespot’.
A cura di Biagio Chiariello
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La ‘Traditionis custodes', il Motu proprio del 16 luglio 2021 di Papa Francesco, che ha imposto la fine della celebrazione dell’antico rito della Messa, il rito tridentino, in tanti luoghi del mondo, "ha colpito molto duramente" il Papa emerito Benedetto XVI. "Penso che gli abbia spezzato il cuore". A rivelarlo in un’intervista esclusiva condotta da Guido Horst, Caporedattore del quotidiano cattolico tedesco Die Tagespost, è l’Arcivescovo Georg Gänswein, il più stretto collaboratore e confidente del defunto Papa. “Era come un padre per me”, ha ammesso.

Papa Benedetto XVI aveva cercato di proteggere la liturgia antica della Chiesa Cattolica Romana di rito latino, attraverso la sua Lettera apostolica a forma di Motu proprio (ossia in modo tale che la sua decisione fosse inappellabile) Summorum Pontificum del 7 luglio 2007. Ma Papa Francesco l'ha revocata con la sua Traditiones custodes.

Il Pontefice voleva "ristabilire in tutta la Chiesa di Rito romano una sola e identica preghiera che esprima la sua unità, secondo i libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II e in linea con la tradizione della Chiesa", ma la sua delibera ferì in maniera insanabile il suo predecessore ancora in vita Benedetto XVI (ma che "pensava di vivere solo un altro anno dopo le dimissioni"),

Alla domanda se Benedetto XVI fosse deluso, Gänswein risponde:

“L’intenzione di Papa Benedetto era stata quella di aiutare coloro che avevano semplicemente trovato una casa nella Messa antica, a trovare una pace interiore, trovare una pace liturgica e anche di allontanarli da Lefebvre. Se si pensa per quanti secoli la Messa antica è stata fonte di vita spirituale e nutrimento per tanti santi, è impossibile immaginare che non abbia più nulla da offrire. E non dimentichiamo tutti quei giovani che sono nati dopo il Concilio Vaticano II e non sanno nulla dei drammi che circondarono il Concilio Vaticano II. Togliere questo tesoro alla gente, perché? Non credo di poter dire di essere a mio agio con questo”.

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