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Le piazze no vax e no Green pass strumentalizzate dalla destra radicale: la conferma del Copasir

Secondo la relazione annuale del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, in riferimento alle manifestazioni no vax e no green pass dei mesi scorsi, con particolare riferimento all’assalto alla sede della Cgil del 9 ottobre, “la destra radicale ha tentato di inserirsi strumentalmente in queste iniziative di protesta e di sfruttare il malcontento per ampliare il proprio bacino di consenso”.
A cura di Ida Artiaco
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"Si è evidenziato che la destra radicale ha tentato di inserirsi strumentalmente in queste iniziative di protesta e di sfruttare il malcontento per ampliare il proprio bacino di consenso, mentre la presenza dell'antagonismo di sinistra sembra essere stata più focalizzata sulle problematiche del mondo del lavoro, acuite dalla pandemia". Lo scrive il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, cioè l'organo che esercita il controllo parlamentare sull'operato delle agenzie di intelligence, nella sua relazione annuale in relazione alle manifestazioni no pass e no Green pass dei mesi scorsi. Il riferimento è in particolare alla manifestazione che si è volta a Roma lo scorso 9 ottobre, culminata con l'assalto alla sede della Cgil "ad opera di un gruppo di manifestanti guidati da alcuni esponenti di Forza Nuova".

Secondo il Copasir, "la pericolosità di movimenti, dalla natura composita ed eterogenea, connotati dal forte contrasto alle misure di volta in volta adottate dal Governo e dalle Autorità competenti per fronteggiare la crisi epidemiologica ancora in atto, le ripercussioni, soprattutto di ordine sociale, innescate da questo fronte contestativo, nonché la sua capacità di mobilitazione e di radicalizzazione accresciute dal rilevante impiego dei social network che talvolta ha avuto come bersaglio intimidatorio medici, scienziati, oltre che politici, amministratori locali e giornalisti, sono stati tutti temi oggetto di preoccupazione e monitoraggio da parte del Comitato, anche nella direzione di comprendere lo sviluppo e l'evoluzione delle azioni promosse da queste frange e gruppi". L'apice di questa minaccia, per il Comitato, sarebbe stata propio la guerriglia scoppiata a Roma lo scorso 9 ottobre, a seguito della quale "il Comitato stesso ha condiviso la necessità di attivare rapidamente una istruttoria volta a verificare le modalità procedurali adottate nella predisposizione delle misure utili a garantire l'ordine pubblico e nei giorni successivi ha proceduto ad una specifica audizione del direttore dell'AISI".

Da questo confronto, ha continuato il Copasir, è emersa "la strumentalizzazione della crisi sanitaria – e segnatamente il suo impatto emotivo, sociale ed economico – per rilanciare progettualità conflittuali e istanze antisistema; l'attivismo di tali movimenti in alcune fasi e momenti sembra aver coinvolto trasversalmente diverse categorie sociali e, in alcuni casi, come ad esempio verificatosi il 9 ottobre, ciò si è tradotto in una presenza nelle piazze maggiormente numerosa rispetto a quanto rilevato in passato; queste aggregazioni infatti, sia pur non in tutte le circostanze, si sono caratterizzate per una partecipazione più variegata e tale da includere non solo le associazioni di categoria già mobilitatesi in precedenza, ma anche alcuni settori lavorativi; in questa galassia di protesta sono confluite posizioni anti-sistema, negazioniste e complottiste, prive di una vera e propria regia strutturata ed unitaria".

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