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La scomparsa di Kata a Firenze

L’avvocato della famiglia di Kata: “C’è una pista attendibile, vogliamo trovare la bambina viva”

L’avvocato della famiglia di Kata, Sharon Matteoni, a Fanpage.it. “Pare ci sia una pista attendibile per quanto riguarda la scomparsa della bambina che gli inquirenti stanno seguendo. Vogliamo trovarla viva”.
A cura di Ida Artiaco
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"Quello che pare è che ci sia una pista attendibile che gli inquirenti stanno seguendo. Per il resto, noi, come la famiglia, vogliamo trovare Kata viva, non possiamo pensare ad un finale diverso da questo".

A parlare a Fanpage.it è Sharon Matteoni, l'avvocato che insieme al collega Filippo Zanasi assiste la famiglia della piccola Kata, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno mentre giocava nel cortile dell'ex hotel Astor, dove viveva insieme alla mamma e al fratellino di 8 anni.

Attesa per l'esito dei sopralluoghi

La famiglia della piccola e il suo team legale avevano espresso la volontà di effettuare un sopralluogo nello stabile, ora completamente sgomberato e dove negli ultimi giorni gli inquirenti hanno svolto una maxi ispezione con il supporto degli esperti di Ris, Gis e Sis, che hanno passato al setaccio anche le fosse biologiche.

Kata, la bimba scomparsa a Firenze
Kata, la bimba scomparsa a Firenze

"Per il momento non è arrivata la conferma del nostro sopralluogo. Ieri abbiamo depositato istanza in procura però fin tanto che non verremo autorizzati non potremo recarci nell'ex hotel Astor, anche in presenza del generale Garofano. Potrebbe arrivare per oggi o per domani. Lo deciderà la procura in base agli accertamenti che loro stanno facendo. Devono prima terminare la loro attività. Nelle more abbiamo fatto istanza come strategia difensiva perché lo riteniamo opportuno", ha spiegato Matteoni.

La quale ha anche aggiunto che per quanto riguarda ciò che emerso dalle ispezioni delle ultime ore "in questa fase delle indagini vige il segreto. Quello che pare è che ci sia una pista attendibile che stanno seguendo".

Le parole del papà della piccola Kata

Sulle dichiarazioni che il papà di Kata, Miguel Angel Alvarez Chiclio Romero, avrebbe fatto al sostituto procuratore della Dda, Christine Von Borries, su un possibile scambio di persona nel rapimento della figlia, ha sottolineato che "l'uomo semplicemente ha ritenuto di recarsi in procura al fine di rendere dichiarazioni che a suo e nostro parare potevano essere utili alle indagini. Ha ritenuto di chiarire la sua posizione al fine di agevolare le ricerche in questo senso ma non ha mai parlato di scambio di persona".

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La speranza dei genitori di Kata è quella di ritrovarla viva, "anche perché nel momento in cui cessano di averla finisce tutto. Hanno anche un altro figlio a cui provvedere e per questo cercano di farsi forza. Ovvio che più passano i giorni più la speranza si affievolisce ma noi vogliamo trovare questa bambina viva. Non voglio pensare ad un finale diverso", ha concluso l'avvocato.

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