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La scomparsa di Kata a Firenze

Scomparsa della piccola Kata, spunta una nuova pista: “Vendetta trasversale per abuso su minore”

L’ipotesi della vendetta per la scomparsa di Kata sarebbe emersa da alcune testimonianze di altri residenti nell’ex Hotel Astor di Firenze. Una pista che però al momento non ha trovato alcun riscontro investigativo anche se le indagini proseguono.
A cura di Antonio Palma
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La scomparsa di Kata, la bambina sparita nel nulla lo scorso giugno a Firenze, resta avvolto nel mistero nonostante indagini a tutto campo e ricerche a tappeto nell'ex Hotel Astor dove abitava con la famiglia e dove la piccola è stata vista per l'ultima volta. Tra le varie piste seguite dagli inquirenti, sarebbe spuntata ora anche un'altra ipotesi terribile, che ovviamente deve essere ancora tutta da verificare. Kata sarebbe stata vittima innocente di un vendetta trasversale per l’abuso su una minore che abitava nello stesso stabile.

L'ultima immagine di Kata
L'ultima immagine di Kata

Una ipotesi che, secondo quanto riporta Repubblica, sarebbe emersa da alcune testimonianze di altri residenti del posto che hanno parlato della presunta violenza su una giovanissima vittima nelle settimane prima della sparizione di Kata. Una pista che però al momento non ha trovato alcun riscontro investigativo, non solo per quanto riguarda la presunta vendetta ma anche per la presunta violenza che sarebbe avvenuta nell’ex albergo occupato e poi fatto sgomberare.

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Gli inquirenti però continuano le indagini a ritmo serrato, mantenendo il massimo riserbo su ogni aspetto investigativo proprio per evitare di inquinare o farsi sfuggire delle possibili prove. Il percorso investigativo ad ogni modo sembra ormai tracciato e si sta concentrando da tempo proprio sui rapporti e gli scontri che si sarebbero creati tra clan, gruppi e famiglie all'interno dell'ex Hotel Astor.

Nel mirino di Procura e forze dell'ordine, infatti, vi sono sempre stati i contrasti fra le bande che si erano create in quello spazio occupato da stranieri, spesso con contrapposizioni legate anche al Paese di provenienza. Gruppi che si confrontavano sul racket degli affitti nell’ex albergo e di cui, secondo gli inquirenti, la famiglia della bimba faceva parte.

Per questo e nonostante smentite perentorie dei parenti della piccola di 5 anni, gli investigatori stanno continuando a scandagliare il contesto familiare. Parenti che, come hanno sottolineato recentemente gli stessi ex avvocati rimettendo il mandato, avrebbero manifestato e "continuano a manifestare da sempre diffidenza nei confronti degli inquirenti".

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