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L’appello di Angelica: “Adottata a 6 mesi cerco i miei quattro fratelli. E una foto di mamma”

Angelica Zoppolat è nata a Torino 43 anni fa: quando aveva appena sei mesi, è stata adottata dalla sua nuova famiglia. In due giorni è riuscita a risalire ai suoi genitori biologici, ed ora vuole conoscere i suoi quattro fratelli: “Devo ricomporre i tasselli della mia vita, a sette anni piangevo perché temevo che la mia madre adottiva uscita per la spesa non tornasse più”
A cura di Biagio Chiariello
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"Avevo bisogno di conoscere le mie origini, in due giorni ho ritrovato i miei genitori biologici e solo così ho saputo di avere quattro fratelli, nati come me a Torino. Ora li sto cercando perché ho bisogno di ricomporre i tasselli della mia vita, così come il volto di mia madre: ho saputo che è morta ma io non sono riuscita mai a vederla. Cerco una sua foto: vorrei metterla sulla sua tomba, dove non c'è, insieme con dei fiori. Ognuno ha una dignità, qualsiasi cosa sia successa". L'appello è di Angelica Zoppolat, 43enne di Torino, adottata quando aveva sei mesi. Il suo obiettivo è arrivare ai suoi fratelli:  "Mi hanno detto che sono quattro, io sono la più grande e l'unica femmina. Spero tanto di trovarli".

Così si è rivolta Facebook, in particolare al gruppo:"Ti Cerco. Appelli di persone che cercano le loro origini e i loro cari" che raccoglie appelli da ogni parte di Italia. È proprio grazie all'associazione che le è stata segnalata dai suoi amici che "in due giorni ho ritrovato i miei genitori, dopo 43 anni. Ma ora non mi fermo qui". A quanto pare, il padre biologico si trova in Calabria ma ancora non è riuscita a parlare con lui.

Sua madre Carmela, invece, abita a Torino, nel quartiere Stradella e "casualmente, come per miracolo, mentre stavo leggendo il suo cognome sul campanello, si è aperto il portone e mi sono venuti incontro dei ragazzi. Mi hanno detto: ‘Togliti la mascherina, ti prego'. Appena tolta mi hanno detto "sei la figlia di Carmela". Lei parlava spesso di me e mi hanno detto che le assomiglio moltissimo, così mi hanno riconosciuto". La donna è mancata nel 2015. "I genitori di uno dei ragazzi incontrati l'hanno accudita negli ultimi momenti della sua vita, fino alla morte. Era molto sola" dice la 43enne. Così è andata al cimitero monumentale per cercarla ma "la tomba di mia madre è senza foto, ancora non so quale sia il suo viso".

Angelica è riuscita solo in parte a ricostruire cosa è accaduto durante i suoi primi mesi di vita. "Da quel che so – spiega – mi hanno portato via i servizi sociali quando avevo un mese, so che mia madre era molto povera, viveva in una soffitta di 30 metri quadri e allora ha conosciuto mio padre. I miei genitori naturali mi hanno riconosciuto, battezzato, dato tre nomi ma dopo un mese sono stata tolta a loro". È stata affidata all'Ipi, un istituto che allora era in via Lanzo, a Torino, poi all'età di sei mesi a quella che è diventata la sua famiglia. "Ora aspetto di parlare con mio padre, voglio fare luce sulla mia vita e sul perché sono stata adottata. Me lo hanno detto a sette anni, quando piangevo per paura che mia madre, uscita per la spesa, non tornasse".

La grande speranza però è conoscere i suoi fratelli: "Uno zio paterno mi ha detto che ne ho quattro, anche loro adottati. E adesso ho bisogno di un aiuto a ritrovarli. Oramai – dice ai suoi fratelli, sperando che arrivi l'appello – mancate solo voi per ricomporre i tasselli della mia vita".

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