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Conclave 2025, eletto Papa Leone XIV

L’amico prete di Papa Leone XIV: “Vi spiego perché non ha scelto di chiamarsi Francesco II”

Padre Vásquez, sacerdote e amico di lungo corso di Robert Francis Prevost, ha spiegato perché il nuovo Papa ha deciso di chiamarsi Leone XIV e non invece Francesco II: “Non voleva irritare i cardinali conservatori”.
A cura di Davide Falcioni
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Quando, giovedì scorso, Robert Francis Prevost si è affacciano dalla Loggia delle Benedizioni di Piazza San Pietro in molti si sono chiesti perché avesse scelto il nome di Leone XIV e non, magari, quello di Francesco II, per rimarcare la continuità con l'operato del suo predecessore, Bergoglio. Una risposta a questa domanda è stata data da Pedro Vásquez, un anziano sacerdote di Chiclayo, la diocesi del nord del Perù dove il nuovo Pontefice è stato a lungo vescovo. Intervistato da El Pais il prete, 82 anni, ha spiegato che molto probabilmente Prevost non avrebbe voluto indispettire le frange più reazionarie della Chiesa Cattolica: "Non si è chiamato ‘Francesco II' per non irritare i cardinali conservatori", ha detto il sacerdote con grande sicurezza.

Una sicurezza che Pedro Vásquez deve a una lunga conoscenza di Prevost, con il quale ha mantenuta una lunga "corrispondenza digitale" fino a pochi giorni prima dell'inizio del Conclave. I due, infatti, si sono costantemente sentiti su WhatsApp: "Quando lo hanno fatto cardinale, nel 2023, gli ho scritto per scherzo: ‘È un segnale che il Papa ti ha dato per farti diventare qualcos’altro'. E lui mi ha risposto: ‘Non ti azzardare!‘". Eppure l'82enne aveva ragione: "Abbiamo smesso di scambiarci messaggi prima del Conclave. Siccome doveva rimanere isolato, non ho voluto disturbarlo. Ora non so come rivolgermi a lui per fargli gli auguri: Robert? Santo Padre?".

A destra di Prevost, Pedro Vásquez
A destra di Prevost, Pedro Vásquez

Padre Vásquez racconta molti dettagli finora inediti sulla figura del Papa. "Tra noi c’è stato un’intesa sin dal primo momento", afferma. Ad esempio: "Io l’ho già visto piangere qui" a Chiclayo. Gli avevano fatto "uno sgarbo" poco dopo il suo arrivo nel nord del Perù. Il sacerdote rivela che Prevost è uno "studioso, intellettuale, ma molto pratico" e, almeno durante la sua lunga permanenza in Perù, non si faceva problemi a rimboccarsi le maniche. "Dopo mangiato portava il piatto in cucina; durante la pandemia cucinava lui".

Sempre durante il Covid, Pedro Vásquez ricorda: "Non c’erano apparecchi per l’ossigeno in zona. In meno di una settimana riuscì a far installare due impianti da parte della Cáritas a Chiclayo e un altro in una piccola parrocchia nei dintorni". Anche durante il ciclone Yaku, che devastò il nord del Perù due anni fa, "si mise gli stivali come un contadino qualsiasi, si sporcò di fango e portò personalmente aiuti a molti colpiti". E di nuovo con gli immigrati. "In questa zona sono arrivati tra i 50mila e gli 80mila migranti venezuelani in fuga dal loro Paese. Percorrevano la Panamericana denutriti, disidratati. Prevost rispose subito, fornendo loro provviste. Da lì nacque una Commissione per la Mobilità Umana e la Tratta di Persone per affrontare alcuni problemi ancora irrisolti in questa regione, come la prostituzione e lo sfruttamento minorile".

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Secondo Vásquez Papa Leone XIV darà la precedenza alle questioni sociali rispetto a quelle dottrinali: "Come Francesco, anche per lui la priorità sarà l’immigrazione", assicura, affermando che su questo tema non farà sconti: "Durante il primo mandato di Trump, con la politica di separazione dei nuclei familiari nel 2018, si espresse con forza contro il presidente degli Stati Uniti. ‘Com’è possibile separare le madri dai figli?', si chiedeva indignato". Il prete peruviano prevede anche che Prevost promuoverà cambiamenti interni alla Chiesa, come nella formazione dei sacerdoti: "Vuole che nei seminari si insegni non una teologia dottrinale e dall’alto, ma un ‘Dio con noi’. È agostiniano, e seguirà il principio di Sant’Agostino secondo cui la Chiesa deve riformarsi sempre".

Secondo Vásquez un piccolo gesto di Prevost dei tempi peruviani potrebbe indicare come si comporterà da Papa nei confronti delle donne: "Quando arrivò disse: perché i chierichetti nelle parrocchie devono essere solo maschi? Aprì le porte anche alle chierichette".

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