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Ladri assaltano bancomat e si danno alla fuga: inseguiti per 10 km, Carabinieri fermati con chiodi in strada

Assalto a un bancomat a Villa d’Agri (Potenza), i ladri hanno fatto esplodere il terminale con la “tecnica della marmotta”. Inseguiti dai Carabinieri per 10 chilometri, sono riusciti a scappare utilizzando chiodi tricuspide. Indagini in corso.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Hanno fatto esplodere un bancomat nella notte con la "tecnica della marmotta", poi si sono dati alla fuga utilizzando chiodi tricuspide per impedire di essere catturati dai Carabinieri. È successo a Villa d'Agri, in provincia di Potenza.

Secondo quanto è stato ricostruito dai quotidiani locali, l'assalto al bancomat di una filiale del Monte dei Paschi di Siena è avvenuto intorno alle 3.30 della notte tra venerdì 26 e sabato 27 dicembre. Nella zona a quell'ora è stata udita una forte deflagrazione. Il bottino è ancora da quantificare.

I Vigili del fuoco stanno facendo accertamenti sull'agibilità dello stabile dove è avvenuto il furto, ma sono già stati esclusi danni gravi e fughe di gas. A quanto si apprende, nella fuga fino a Tramutol, i rapinatori hanno utilizzato un'utilitaria, poi data alle fiamme e sostituita con una vettura di grossa cilindrata.

Dopo la deflagrazione, è stato attivato il dispositivo del Comando provinciale di Potenza dei Carabinieri per il contrasto a questo tipo di reati. Tutte le pattuglie hanno controllato le principali strade della zona, intercettando l'auto dei fuggitivi all'altezza di Tito e ingaggiando un inseguimento di oltre 10 chilometri.

Questo è terminato con la foratura degli pneumatici dell'auto dei militari che più si era avvicinata a quella dei ladri. Nessun carabiniere è fortunatamente rimasto ferito. Sono in corso le indagini per identificare le persone coinvolte nell'assalto al bancomat.

La "marmotta" utilizzata in questo tipo di situazioni è un oggetto in metallo con all’estremità un contenitore a forma di cono, capace di contenere sino a mezzo chilo di polvere da sparo.

All'estremità opposta si trova invece la miccia, che viene azionata dopo aver inserito il manufatto in una fessura precedentemente scavata nello sportello utilizzando un trapano.

Lo scoppio viene preceduto da un "fischio" (da qui il nome "marmotta") e, dopo l'esplosione, i malviventi non devono far altro che impossessarsi del denaro.

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