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Covid 19

La storia del medico che dopo 7 mesi in ospedale col Covid rinuncia alla pensione e torna in corsia

Annibale Cassano, 67 anni, è un medico di Castellaneta (Taranto) che nel marzo del 2020 ha contratto il Covid-19 in ospedale. Per mesi ha combattuto contro il Coronavirus, finendo anche in coma per tre giorni. Ma quando finalmente è guarito, ha scelto di continuare a lavorare rinunciando alla pensione.
A cura di Susanna Picone
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Si chiama Annibale Cassano, ha 67 anni, ed è un medico che dopo aver contratto il Covid e aver combattuto per oltre sette mesi contro questo virus, una volta guarito ha deciso di rinunciare alla pensione e di tornare a fare il suo lavoro in corsia. Arriva da Castellaneta, nella provincia di Taranto, la storia del dottor Cassano e a raccontarla è il quotidiano Repubblica. A Castellaneta Annibale Cassano è conosciuto come il "Sindaco del centro storico", perché nel paese è nato e cresciuto e lì è stato anche candidato alla carica di primo cittadino. Dopo 30 anni di servizio e di attività come responsabile dell'Osservazione breve dell'ospedale San Pio, il dottore ha deciso che non è ancora arrivato il momento di andare in pensione. Così ha firmato un contratto di altri tre anni con la Asl di Taranto. Nonostante il Covid che negli ultimi mesi ha combattuto in prima persona. Contagiato il 27 marzo dello scorso anno in ospedale, il medico è stato anche in coma per tre giorni e per un mese e mezzo ha vissuto tra la rianimazione e gli altri reparti dell'ospedale Moscati. Per i successivi sei mesi poi è stato impegnato nella riabilitazione nel centro Osmairm di Laterza. Alla fine ce l’ha fatta, è guarito, e ha deciso di non fermarsi il primo febbraio, quando avrebbe avuto diritto alla pensione.

"Sono stato uno dei primi infettati e casi gravi" – "Ho lavorato nei primi dieci anni della mia carriera nella clinica medica dell'unità pancreas del Sant'Orsola di Bologna. C'erano le prime macchine per l'ecografia e acquisii tanta esperienza che poi ho potato qui a Castellaneta. Ora continuo a fare questo, in ospedale mi hanno dato un ambulatorio e faccio ecografie ai pazienti interni, non Covid, alla struttura”, le parole del dottore al quotidiano. "Non finirò mai di ringraziare i medici e tutto il personale dell'ospedale Moscati e del centro di riabilitazione Osmairm – ha raccontato ancora -. Sono professionisti eccellenti e non lo dico solo perché sono guarito. Quando sei medico, se pur paziente, capisci molte cose di come il medico risponde alle richieste di aiuto del malato. Sono stato uno dei primi infettati e casi gravi, in un momento in cui non c'erano ancora le terapie e l'esperienza di oggi, dopo un anno di pandemia. Me la sono vista davvero brutta, è stata una battaglia difficile, ma sono ancora qui a dare una mano".

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