La prima intervista di Papa Leone XIV: “Come Pontefice devo ancora imparare molto. La pace è l’unica risposta”

In occasione del compleanno di Papa Leone XIV, che oggi, domenica 14 settembre, ha compiuto 70 anni, è stato pubblicato un estratto della prima intervista rilasciata dal nuovo Pontefice alla giornalista Elise Ann Allen pubblicata da Crux.
Il Papa ha parlato delle sue origini (è primo Pontefice statunitense e primo ad avere la cittadinanza peruviana), del suo ruolo e della sua visione della sinodalità.
In questa prima parte dell'intervista (la versione integrale sarà inserita nella biografia del Pontefice che verrà pubblicata il 18 settembre, ndr) ha affrontato anche temi legati all'attualità, come la situazione in Ucraina e la polarizzazione che divide il mondo contemporaneo.
La riflessione sulle origini e il legame con la Chiesa in America Latina
Interrogato sulle sue origini e sul lungo periodo trascorso in Perù, il Pontefice di sentirsi "profondamente americano", ma di amare molto "il Perù, il popolo peruviano, che è parte di me". "Metà della mia vita ministeriale l'ho trascorsa in Perù, quindi la prospettiva latinoamericana è molto preziosa per me", ha aggiunto.
Papa Leone ha definito "significativo" il suo legame con la Chiesa in America Latina "sia per il mio rapporto con Papa Francesco, sia per la mia comprensione di parte della visione che aveva per la Chiesa, sia per come possiamo continuare a portarla avanti in termini di una vera visione profetica per la Chiesa di oggi e di domani".
"Gli Stati Uniti giocano contro il Perù ai Mondiali. Per chi tifa?", ha chiesto la giornalista al Pontefice. "Bella domanda. Probabilmente il Perù, e solo per via dei legami affettivi. Sono anche un grande tifoso dell'Italia", ha risposto Prevost.
Papa Leone XIV sul ruolo di Pontefice: "Devo ancora imparare molto"
Al Pontefice, eletto l'8 maggio scorso, è stato anche chiesto di affrontare l'argomento del ruolo del papato. "Ho ancora un lungo percorso di apprendimento davanti a me", ha risposto, dicendosi inoltre "sorpreso dal fatto che riesca a raggiungere persone di tutte le età".
"L'aspetto totalmente nuovo di questo lavoro è essere catapultato al livello di leader mondiale. – ha osservato ancora il Pontefice – È un lavoro molto pubblico. […] Seguo l'attualità da molti, molti anni. Ho sempre cercato di rimanere aggiornato sulle notizie, ma il ruolo del Papa è certamente nuovo per me".
"Sto imparando molto e mi sento molto stimolato, ma non sopraffatto", ha precisato. "Essere papa, successore di Pietro, chiamato a confermare gli altri nella loro fede, che è la parte più importante, è qualcosa che può accadere solo per grazia di Dio, non c'è altra spiegazione".
Il Papa sulla guerra in Ucraina: "La pace è l'unica risposta"
Papa Leone XIV ha anche parlato della situazione in Ucraina. "Credo che le persone abbiano ascoltato i diversi appelli che ho lanciato per far sentire la mia voce, quella dei cristiani e delle persone di buona volontà, affermando che la pace è l'unica risposta. Credo che le persone debbano in qualche modo svegliarsi e dire: c'è un altro modo per farlo", ha detto Prevost.
"La Santa Sede, fin dall'inizio della guerra, ha compiuto grandi sforzi per mantenere una posizione che, per quanto difficile, non è né da una parte né dall'altra, ma veramente neutrale. Alcune cose che ho detto sono state interpretate in un modo o nell'altro, e va bene così, ma credo che l'aspetto realistico non sia primario in questo momento", ha proseguito ancora il Pontefice.
Durante l'intervista ha anche lanciato un messaggio di speranza. "Continuiamo a sperare. Credo fermamente che non possiamo mai rinunciare alla speranza. Nutro grandi speranze nella natura umana. C'è il lato negativo; ci sono i cattivi attori, ci sono le tentazioni". "Eppure, continuare a incoraggiare le persone a guardare ai valori più alti, ai valori veri, fa la differenza'", ha aggiunto.
"Divario sempre più ampio tra ricchi e classe operaia, oggi si è perso il senso più profondo di ciò che è la vita umana"
"Dobbiamo continuare a ricordarci del potenziale che l'umanità ha per superare la violenza e l'odio che ci dividono sempre di più. Viviamo in un'epoca in cui la polarizzazione sembra essere una delle parole d'ordine, ma non aiuta nessuno", ha detto ancora il Papa parlando della cause che hanno portato alla situazione odierna.
Delle crisi del 2020 e della pandemia, che "hanno certamente avuto un effetto su tutto questo, ma credo che sia iniziato più indietro. Forse in alcuni luoghi la perdita di un senso più profondo di ciò che è la vita umana potrebbe avere qualcosa a che fare con questo, che ha colpito le persone a molti livelli".
Il fattore che il Pontefice ritiene più significativo è però "il divario sempre più ampio tra i livelli di reddito della classe operaia e il denaro che ricevono i più ricchi". Prevost ha citato anche Elon Musk: "Diventerà il primo triliardario al mondo. Cosa significa? Se questa è l'unica cosa che ha ancora valore, allora siamo nei guai".
Il Pontefice: "Il concetto di sinodalità è un'apertura, una volontà di comprensione"
Sul concetto di sinodalità Papa Leone si è espresso in questi termini: "È un atteggiamento, un'apertura, una volontà di comprensione. Parlando della Chiesa oggi, questo significa che ogni singolo membro ha una voce e un ruolo da svolgere attraverso la preghiera, la riflessione".
"È un atteggiamento che credo possa insegnare molto al mondo di oggi. – ha osservato ancora – Poco fa parlavamo di polarizzazione. Credo che questo sia una sorta di antidoto. Credo che sia un modo per affrontare alcune delle più grandi sfide che il mondo di oggi ci pone".
Tuttavia, il Papa ci tiene a precisare che il percorso sinodale non è teso a "cercare di trasformare la Chiesa in una sorta di governo democratico, che se guardiamo a molti paesi del mondo oggi, la democrazia non è necessariamente la soluzione perfetta a tutto".
"Ma rispettando, comprendendo la vita della Chiesa per quello che è e dicendo: "‘Dobbiamo farlo insieme‘. Penso che questo offra una grande opportunità alla Chiesa e un'opportunità per la Chiesa di interagire con il resto del mondo. – conclude il Pontefice – Dai tempi del Concilio Vaticano II, penso che questo sia stato significativo, e c'è ancora molto da fare".