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La pm Fiorillo condannata per il Caso Ruby: “io come Forrest Gump”

Il magistrato, in servizio la notte in cui la marocchina fu portata in questura a Milano, è stata condannata dal CSM per avere smentito, attraverso interventi in tv e sulla stampa, la ricostruzione dell’allora ministro dell’Interno, Maroni, sui fatti che fecero da preludio al caso Ruby.
A cura di Biagio Chiariello
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Il pm per i minorenni di Milano, Antonietta Fiorillo, è stata condannata per la sanzione della censura dalla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura. Il caso è quello delle dichiarazioni alla stampa e alla tv in cui la Fiorillo contestava la versione dei fatti fornita dall'allora ministro dell'Interno, Roberto Maroni, su quanto accadde la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, quando Ruby venne portata in Questura e poi affidata a Nicole Minetti. Il magistrato era finita sotto procedimento disciplinare per aver "violato il dovere generale di riserbo" e "lo specifico divieto per i sostituti procuratori della Repubblica – si legge nel capo di accusa – di rilasciare dichiarazioni o fornire notizie agli organi di informazione circa l'attività giudiziaria dell'Ufficio". Fiorillo, che quella sera era in servizio, aveva chiarito di non aver mai autorizzato l'affidamento di Ruby a Nicole Minetti.

"Sono capitata in questa storia come Forrest Gump, con cui condivido anche il senso della vita". Lo ha detto il pm per i minorenni di Milano ha commentato la sentenza di condanna disciplinare pronunciata dal Csm nei suoi confronti. "L’avevo messa in conto, ma tornando indietro rifarei ciò che ho fatto” ha però ammesso la Fiorillo. Il magistrato ha anche detto che "sicuramente" presenterà ricorso alle sezioni unite civili della Cassazione contro la decisione del Consiglio superiore della magistratura.

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