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La nuova truffa su WhatsApp, vere foto di poliziotti ma profili falsi, polizia avverte: “Non fornite dati”

Come spiega il Commissariato di polizia online, tutto parte da un rodato meccanismo già usato per altre truffe e che prevede l’invio di messaggi apparentemente inviati dalla banca, in questo caso però arricchiti da una novità sostanziale e cioè una telefonata da parte di un finto poliziotto su WhatsApp con la foto di un vero agente.
A cura di Antonio Palma
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Vere foto di poliziotti ma profili falsi che hanno solo rubato le foto ai veri agenti, è la base di una nuova truffa telefonica ai danni degli italiani che si sta facendo sempre più largo sui social e sulle app di messaggistica istantanea come WhatsApp. A lanciare l'allarme è la Polizia Postale che avverte tutti i cittadini di non fornire i propri dati a persone sconosciute.

Come spiega il Commissariato di polizia online, tutto parte da un rodato meccanismo già usato per altre truffe e che prevede l'invio di finti messaggi da parte di una fantomatica banca, in questo caso però arricchiti da una novità sostanziale e cioè una telefonata da parte un finto poliziotto.

Da diverse settimane, infatti, molti cittadini italiani stanno ricevendo messaggi sms che sembrano inviati dalla propria banca e che segnalano presunti problemi al conto corrente ma che in realtà simulano soltanto account di istituti di credito.

Per rendere credibile il messaggio, però, questa volta i truffatori si sono inventati un altro escamotage e cioè una telefonata su WhatsApp da parte di un numero sconosciuto ma che dal profilo sembra essere un poliziotto. Le immagini di questi account in realtà non sono altro che foto istituzionali di noti dirigenti della Polizia di Stato che vengono rubate per fingersi agenti.

Una volta carpita la fiducia della vittima presa di mira, la truffa procede con varie richieste particolari con l'unico obiettivo di farsi accreditare somme di denaro. Di solito i malviventi cercano di convincere gli interlocutori a “mettere al sicuro” i propri risparmi seguendo delle istruzioni ricevute che non sono altro che meccanismi fraudolenti per rubare denaro dai conti. A volte si chiede di effettuare bonifici verso altri conti, altre volte di  fornire credenziali, codici dispositivi e OTP.

Il consiglio ovviamente è di non fornire mai dati e credenziali a nessuno tramite telefono anche perché banche e Polizia di Stato non contattano i cittadini tramite WhatsApp, SMS o altre app di messaggistica per segnalare movimenti sospetti sul conto corrente, né richiedono credenziali, dati personali o informazioni finanziarie.

Come spiega la polizia, "Se ricevi messaggi sospetti, non rispondere e non aprire eventuali link; in caso di dubbi rivolgiti alla tua banca utilizzando esclusivamente i canali ufficiali e segnala subito l’accaduto alla Polizia Postale attraverso il sito ufficiale del Commissariato di PS online".

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